L'associazione segue in italia 4.000 soggetti e loro famiglie
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 gen. - "Se dall'autismo tendenzialmente non si guarisce, di autismo non si muore". Una certezza per l'Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas Onlus), che nel suo 'Documento di posizione in materia di salute, disabilità e disturbi dello spettro autistico' rivela: L'incidenza del disturbo è "3-4 volte più frequente rispetto a 30 anni fa".
L'associazione da oltre 55 anni opera a livello nazionale nell'ambito delle disabilità intellettive e/o relazionali. In particolare l'associazione si prende cura di 4.000 persone con disturbi dello spettro autistico (la maggior parte delle quali bambini e adolescenti) e delle loro famiglie.
L'AUMENTO DEI CASI DIPENDE DA UNA SERIE DI FATTORI - "Questa discordanza nelle stime di prevalenza sarebbe dovuta più che ad un reale incremento dei casi di autismo ad una serie di fattori individuabili nella maggiore definizione dei criteri diagnostici- chiarisce la Onlus- nella diffusione di procedure diagnostiche standardizzate, nella maggiore sensibilizzazione degli operatori e della popolazione in generale, nell'aumento dei Servizi (anche se ancora decisamente inadeguati alla richiesta)".
ALLA BASE TANTE CAUSE DIVERSE - "Bisogna pensare all'autismo come ad un via finale comune di diverse patologie possibili. Allo stesso modo, per le diverse e uniche manifestazioni, perché unica anche è la persona- prosegue- bisogna parlare non di un autismo, ma di tanti autismi".
UNA SINDROME A VITA - "Non è solo un disturbo infantile, dura tutta la vita e per questo va affrontato in un'ottica di ciclo di vita". Ma l'attenzione "sugli adulti con autismi è drasticamente inferiore rispetto a quella relativa all'età evolutiva", denuncia l'associazione. Questo perché "il mondo dell'autismo, "qualsiasi sia la traiettoria che lo attraversa, è complesso e frammentato." E in questo mondo "difficile, colmo di ambivalenze se non di ambiguità- conclude- siamo in grado di riconoscere una sola certezza: nessuno possiede la verità assoluta".
(Wel/ Dire)