Dossier 2014: 5,5 milioni bambini sfrtuttati e abusati nel mondo
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 feb. - "L'intervento dei carabinieri, che ha sventato la terribile compravendita di un bambino rumeno di 8 anni per 30 mila euro, è un forte segnale di allarme che manifesta la necessità di rafforzare le reti di protezione per le piccole vittime di tratta e di grave sfruttamento". Commenta così Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.
"In Italia da troppo tempo siamo in attesa del varo, da parte del dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, di un Piano nazionale di contrasto alla tratta e allo sfruttamento, che rafforzi tutte le misure di protezione nei confronti dei minori a rischio. Le adozioni illegali- prosegue Milano- sono uno dei tanti volti che assume il turpe mercato dei bambini e degli adolescenti, così come lo sfruttamento sessuale, lavorativo, sfruttamento per conseguimento di attività illecite e per accattonaggio".
Secondo il dossier Save the Children 'Piccoli Schiavi Invisibili' dell'agosto 2014, "sono 5,5 milioni i minori sfruttati e abusati in questo modo nel mondo". Secondo Eurostat, nel triennio 2010-2012 in Italia sono state rilevate in totale (tra adulti e minori, quest'ultimi sono circa il 15%) "6.572 vittime di tratta, pari al 22% del totale europeo. In Italia, nel 2014- si legge nel comunicato- sono state assistite 1.451 vittime di tratta, tra cui 88 minori, ma il fenomeno è in buona parte sommerso".
Le nazionalità prevalenti sono la Nigeria, Romania, il Marocco, l'Egitto, la Cina e il Bangladesh. "Occorre sempre ricordare che l'adozione illegale è un crimine che viene perpetrato, in primo luogo, proprio nei confronti del bambino che si vorrebbe fare crescere ed è indispensabile ora, innanzitutto, prendersi cura della piccola vittima. E' necessario, allo stesso tempo, diffondere la consapevolezza dell'esistenza di questi crimini, in modo che tutti possano tenere gli occhi aperti e segnalare ogni situazione di sospetto e di rischio", conclude Raffaela Milano.
(Wel/ Dire)