(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 feb. - "Flussi migratori, tratta e sfruttamento. Modelli operativi tra prevenzione, identificazione e presa in carico". A partire da questo tema si e' svolto, nelle sala gialla dell'istituto penale per minori Malaspina di Palermo, il seminario promosso dall'Istituto don Calabria e dal Ciss (Cooperazione internazionale sud sud).
Al meeting sono stati presentati anche i risultati del progetto Catch&Sustain, lanciato qualche anno fa. Obiettivo: far luce sul fenomeno della tratta e dello sfruttamento dei minori con l'intento di definire "strategie di prevenzione e contrasto delle varie forme di sfruttamento, e di recupero delle giovani vittime". Secondo la fonte del ministero del lavoro e delle politiche sociali nel 2014 sono arrivati in Sicilia via mare 4.334 minori, il 73,4% di quelli che arrivano in Italia (Puglia e Calabria). L'incremento rispetto al 2013 e' stato del 42%.Oltre il 35% invece sono diventati irreperibili, allontanandosi dai circuiti di accoglienza per altre mete su territorio nazionale o altri Paesi europei. Si e' trattato soprattutto di egiziani, eritrei, albanesi, somali, gambiani e bengalesi. I minori stranieri irreperibili sono quelli maggiormente a rischio tratta nell'ambito dello sfruttamento lavorativo, accattonaggio e sfruttamento sessuale.
Nell'ambito degli approfondimenti sul fenomeno il progetto europeo Catch&Sustain traccia anche per l'Italia il quadro dei nodi ancora da sciogliere in una prospettiva di miglioramento complessivo del sistema. "Si tratta di un progetto europeo in cui l'istituto don Calabria come partner italiano ha lavorato insieme ad Inghilterra, Portogallo, Malta, Grecia e Slovacchia. In Italia, occorre ancora un maggiore coordinamento tra piu' forze per identificare, accompagnare le vittime ma anche per prevenire realmente il fenomeno che cresce anche in maniera sommersa -spiega Elio Lo Cascio dell'Istituto Don Calabria- un problema rilevante e' quello di avere un data-base unico che mostri in quadro del fenomeno. A livello nazionale, infatti, si parte da cifre che riguardano il fenomeno gia' emerso di minori che hanno gia' chiesto protezione secondo le norme vigenti. Nel 2013 e 2014 sono stati circa 80 all'anno i minori che hanno chiesto protezione".
Dal progetto emerge anche la cattiva informazione che induce a confondere la tratta con il traffico di minori: "La tratta e' un reato contro la persona (trarre profitto dallo sfruttamento)- si legge nel progetto- i cui diritti umani vengono violati, mentre il traffico di migranti e' un reato contro lo Stato in quanto vengono violate le leggi sull'immigrazione. Inoltre per le vittime di tratta bisogna avere un approccio multidisciplinare che si occupi della prevenzione, della tutela dei diritti delle vittime e del perseguimento dei trafficanti"."Il fenomeno che vede il coinvolgimento di minori vittime di tratta e di varie forme di sfruttamento appare ancora ad oggi - continua Elio Lo Cascio -, largamente sommerso e dunque ancora piu' preoccupante. La maggior parte dei minori vittime di tratta restano invisibili alle autorita' a causa: della grande mobilita' che hanno sul territorio; degli spostamenti nei circuiti indoor in appartamenti privati o locali pubblici; della dotazione di documenti attestanti una falsa identita' (spesso si dichiarano maggiorenni su indicazione degli sfruttatori)".
Aspetti fondamentali per la parte che riguarda l'Italia sono: "la prevenzione, l'assistenza e la protezione delle vittime, la cooperazione giudiziaria, l'individuazione delle potenziali vittime - specifica il progetto -. In Italia ed in Sicilia vi e' una maggiore attenzione ed esperienza sul versante dello sfruttamento sessuale. Anche se da piu' parti e' emerso che lo sfruttamento lavorativo, l'accattonaggio e la servitu' domestica sono in forte aumento. Diversi rapporti indicano che il fenomeno dello sfruttamento del lavoro e' molto diffuso in Sicilia, in particolare tra migranti irregolari nei settori: agricolo, edilizia, industria tessile e turismo. La tratta non riguarda soltanto le vittime donne ma anche gli uomini ed i minori".
Da qui le proposte per migliorare tutto il sistema. "Le proposte- spiega ancora Elio Lo Cascio- sono quelle, in primo luogo di individuare precocemente le vittime della tratta, fornire protezione immediata e sostegno, fornire assistenza legale, permesso di soggiorno temporaneo, non criminalizzando le vittime.Le autorita' devono assicurare che ci siano posti sufficienti in centri di accoglienza per le vittime e di fornire finanziamenti a lungo termine- aggiunge- per le organizzazioni della societa' civile che gestiscono progetti di assistenza alle vittime. Mancano, inoltre le linee guida nazionali che definiscano ruoli, procedure, documentazione e tempistiche da attivare per l'emersione, l'identificazione, assistenza di vittime per l'inclusione socio-lavorativa o il rimpatrio assistito. Misure di prevenzione, inclusi programmi educativi destinati ai ragazzi e alle ragazze nella loro vita scolastica che evidenzino l'inaccettabile natura della discriminazione basata sul sesso e le disastrose conseguenze che ne derivano, l'importanza della parita' tra le donne e gli uomini e della dignita' e integrita' di ogni essere umano".
(Wel/ Dire)