MINORI. Paralisi infantili, Sipps: Non si tratta di poliomelite
In Usa colpiti 111 bambini, solo 1 completamente guarito
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 feb. - "La recentissima notizia di una epidemia di paralisi infantili negli Stati Uniti ha causato in alcuni strati della nostra popolazione il timore della ricomparsa della poliomielite nel mondo occidentale, anche se il quotidiano nazionale che ha diffuso questa informazione ha correttamente precisato che tale epidemia simile alla polio, in base ai risultati di uno studio pubblicato il 29 gennaio 2015 sulla prestigiosa rivista scientifica 'The Lancet', era stata causata da altri virus, molto probabilmente da un enterovirus diverso dalla polio, il ceppo EV-D68". Così Luciano Pinto, vicepresidente Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) Campania, in merito ai numerosi casi di paralisi infantili registrati negli Stati Uniti.
Il 'Center for disease control and prevention' di Atlanta (principale organismo per la prevenzione delle malattie infettive degli Usa), intanto, continua a seguire attentamente questa epidemia di paralisi flaccida, che dal 2 agosto 2014 al 28 gennaio 2015 ha colpito 111 bambini dell'età media di 7 anni residenti in 34 stati americani. "Nei due terzi dei casi- fanno sapere dal Cdc- si è verificato un miglioramento della sintomatologia, ma solo 1 è completamente guarito". Diverse poi le misure di prevenzione che il centro raccomanda: "Essere in regola con tutte le vaccinazioni consigliate; proteggersi dalle infezioni mediante l'igiene delle mani con acqua e sapone; evitare i contatti con le persone ammalate disinfettando frequentemente le superfici i malati con cui vengono in contatto".
La Sipps coglie quindi l'occasione per sottolineare l'importanza di queste misure di prevenzione: "L'igiene delle mani- spiega Giuseppe Di Mauro, presidente nazionale della Società- considerata dall'Oms come la 'singola misura più efficace delle infezioni trasmissibili', deve essere adottata dalle famiglie nella vita di ogni giorno: a casa, a scuola, nei posti di lavoro. Grazie alle vaccinazioni, nel nostro Paese l'incidenza delle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione si è così ridotta che molti- conclude- hanno perso la memoria di queste malattie e dei rischi che comportano".
(Wel/ Dire)
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