Bersaglio da colpire: la riforma del modello organizzativo
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 feb. - Si sono rimboccati le maniche e, sopra i panni dei genitori, hanno vestito quelli delle rispettive professioni: cosi', i genitori di 160 nidi comunali romani sono riusciti, in 10 giorni, a collegarsi tra loro e arrivare, con i loro esposti e le loro diffide, fino ai tavoli dell'amministrazione capitolina.
Bersaglio da colpire: la riforma del modello organizzativo, prevista dalla delibera 236/2014, entrata in vigore lo scorso 7 gennaio. Una delibera che non piace a genitori ed educatrici, perche' colpisce al cuore quel rapporto adulto/bambino che, specialmente in presenza bimbi molto piccoli, non dovrebbe superare 1 a 7. non vengono infatti piu' inviate supplenti in sostituzione della prima assenza delle educatrici, neanche in caso di soprannumero, "esponendo al pericolo bambini dai 4 mesi ai 3 anni- affermano i genitori- e rendendo impossibile attuare il progetto educativo per cui si e' impegnato al momento dell'iscrizione". Cosi', sfruttando i canali di WhatsApp e Facebook, in 10 giorni le mamme e i papa' sono riusciti a collegarsi da un punto all'altro della citta', raccogliendo firme e facendo abbattere sui tavoli dell'amministrazione capitolina una pioggia di diffide e di esposti, provenienti da tutti i i municipi".
"Il nostro gruppo e' nato sull'onda dell'indignazione. Ogni giorno, a partire da gennaio, in tutti i nidi della citta' si verificano situazioni al limite del paradossale, come ad esempio una sola educatrice con 20 lattanti, impossibilitata a cambiarli e a dargli da mangiare- dice Melissa Tanariva, mamma di un bimba che frequenta il nido nel XIII Municipio e che dal nulla ha creato il gruppo WhatsApp e la pagina Facebook- ogni genitore ha messo a servizio di tutti gli altri la propria professionalita'-continua- c'e' chi ha ideato il logo, chi ha creato e gestisce la mailing list, chi si e' occupato della comunicazione. Ma il grosso del lavoro lo hanno fatto le mamme avvocatesse, anche loro con figli iscritti nei nidi comunali, che hanno scritto la diffida e l'esposto. Con i gruppi e i sottogruppi WhatsApp, ci siamo divisi per municipio e ci siamo organizzati per la raccolta delle firme nei vari nidi e per la relativa consegna- conclude Melissa- Siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti di noi stessi perche' in soli 10 giorni, lavorando come pazzi, siamo riusciti a coinvolgere 160 nidi di Roma ed e' gia' a buon punto la raccolta nei rimanenti 40. Il nostro obiettivo e' far arrivare all'assessore Masini e al sindaco Marino anche le firme dei genitori di questi ultimi nidi entro l'inizio della prossima settimana".
Per quanto riguarda la riforma 'incriminata', per Valentina Paiellam, mamma avvocatessa che ha redatto la diffida a Roma Capitale, "e' miope ed errata: il comune di Roma e' venuto meno all'accordo raggiunto con noi genitori al momento dell'iscrizione dei nostri figli, facendo un gravissimo illecito. Il nuovo modello organizzativo, entrato in vigore di recente, mortifica il servizio riducendo i nidi ad un luogo arido e potenzialmente lesivo del diritto alla salute dei bambini. Come genitori abbiamo il dovere di tutelare i nostri figli e daremo corso a tutte le azioni necessarie, in ogni opportuna sede, per ottenere la revoca di una normativa ingiusta e lesiva dei nostri interessi".
Rincara la dose Francesca Trulli, anche lei nella doppia veste di mamma e avvocato: "Questa nuova organizzazione del servizio e' uno scempio perche' espone i bambini a grossi rischi e peggiora la qualita'. Ed e' per questo che noi genitori non ne chiediamo la sospensione, ma la revoca immediata. Il venir meno del rapporto 1/6 tra educatrice e bambini ha reso i nidi un luogo insicuro, anche in caso fosse necessaria l'evacuazione dalle strutture per pericolo imminente (per crolli, perdite di gas o acqua); in queste eventualita', una sola educatrice per venti lattanti - cosi' come previsto oggi - cosa potrebbe fare? Non e' purtroppo un'ipotesi cosi' remota, visto che e' notizia di questi giorni che molte strutture che ospitano gli asili nido di Roma sono ormai fatiscenti per mancanza di fondi, tanto che lo stesso ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha deciso di inviare gli ispettori".
"Siamo una rete totalmente indipendente che non ha contatti con sindacati e parti politiche e per questo non sediamo al tavolo delle trattative - le due mamme-avvocatesse - Chiediamo quindi al Sindaco Marino e all'Assessore Masini di fissare al piu' presto un incontro con una nostra delegazione, affinche' possa spiegarci per quale motivo noi genitori dovremmo ancora iscrivere i nostri figli nelle scuole comunali, visto che non saranno piu' l'eccellenza, ma solo dei parcheggi a pagamento, peraltro anche incustoditi".
(Wel/ Dire)