(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 dic. - Secondo l'Unicef, ogni due secondi un bambino viene alla luce nel mezzo di un conflitto, spesso in circostanze spaventose e senza accesso a cure mediche. Nel 2015, oltre 16 milioni di bambini sono nati in zone di conflitto, uno su otto tra tutti quelli nati quest'anno nel mondo.
"Troppi bambini iniziano la propria vita in circostanze inaccettabili, cioè durante un conflitto, una catastrofe naturale, in condizione di estrema povertà, di malattie e malnutrizione. Sono piccoli in pericolo, non hanno scelta e conoscono l'inferno quasi prima di nascere", dice Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia. "Per questo, in occasione del Natale abbiamo lanciato la campagna di raccolta fondi 'Bambini in pericolo' per chiedere a tutti un impegno di solidarietà. E' possibile inviare un sms o chiamare il numero 45594 per garantire a milioni di bambini vulnerabili istruzione, protezione e assistenza".
Ecco alcuni dati Unicef: - Nei primi nove mesi del 2015 oltre 200.000 bambini hanno richiesto asilo nei paesi dell'Unione Europea, aggiungendosi ai 30 milioni di minori nel mondo costretti a lasciare le proprie case nel 2014 a causa di guerra, violenza e persecuzione.
Risultano sfollate molte più persone adesso che durante la II Guerra Mondiale.
- Oltre 250 milioni di bambini, cioè uno su nove, vivono in paesi e aree in conflitto e devono affrontare ostacoli enormi per la loro salute, la loro istruzione e il loro benessere.
- Oltre 500 milioni di bambini vivono in aree in cui le inondazioni sono estremamente comuni e circa 160 milioni vivono in zone soggette ad un elevata siccità.
- I bambini rappresentano quasi la metà di tutte le persone che vivono in estrema povertà, anche se costituiscono un terzo della popolazione mondiale.
Nei paesi colpiti da conflitti come Afghanistan, Repubblica Centrafricana, Iraq, Sud Sudan, Siria e Yemen, o durante viaggi pericolosi per scappare dai conflitti, i bambini neonati e le loro madri affrontano rischi enormi. Le donne in gravidanza rischiano di partorire senza cure mediche e in difficili condizioni igieniche. Oltre ai conflitti, la povertà, gli effetti del cambiamento climatico e la mancanza di opportunità stanno rendendo questi bambini ancor più vulnerabili e milioni sono stati costretti ad affrontare viaggi pericolosi lontani dalle loro case. "I recenti e ambiziosi accordi presi dai leader del mondo sui cambiamenti climatici e su una nuova agenda per lo sviluppo globale rappresentano un enorme opportunità se vogliamo rendere concrete le nostre promesse per i bambini più vulnerabili", aggiunge Guerrera. "Possiamo rendere il 2016 un anno di speranza per milioni di bambini e non un anno di disperazione". Dal 14 dicembre fino al 3 gennaio 2016 sarà possibile sostenere la campagna e donare 2 euro per ciascun sms, 2 oppure 5 euro per ciascuna chiamata effettuata al 45594 da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.
I fondi raccolti saranno interamente devoluti alla campagna per garantire istruzione, protezione, assistenza, istruzione a milioni di bambini vulnerabili. www.unicef.it/bambininpericolo.
(Wel/ Dire)