(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 dic. - In Italia, sue 11-17enni su dieci hanno subìto atti di bullismo una o più volte al mese. La presenza, tra i ragazzi, di rapporti interpersonali caratterizzati dall'interazione tra una "vittima" e uno o più "prepotenti", è sempre più una condizione da non sottovalutare. Sono queste le caratteristiche del cosiddetto fenomeno del bullismo, individuabile in un'interazione tra coetanei caratterizzata da un comportamento aggressivo, da uno squilibrio di forza e potere nella relazione e da una persistenza nel tempo delle azioni "vessatorie".
A scattare una fotografia del fenomeno è un'indagine condotta dall'Istat sugli "Aspetti della vita quotidiana" del 2014. Dalla ricerca emerge che le prepotenze, vere e proprie "azioni vessatorie", messe in atto tra ragazzi e adolescenti, vanno dalle offese alla derisione, dalle minacce alle aggressioni con spintoni, calci e pugni fino al danneggiamento e alla sottrazione di cose di proprietà, dalla diffamazione, storie o bugie messe in giro con l'intento di screditare, all'esclusione (da eventi, ma anche dal semplice coinvolgimento in un gruppo di coetanei).
In generale, il fenomeno del bullismo è in continua evoluzione, così come il modo di comunicare. Le nuove tecnologie a disposizione, Internet o telefono cellulare, sono inevitabilmente ulteriori potenziali mezzi attraverso cui compiere e subire prepotenze o soprusi. Più del 50% degli intervistati 11-17enni, dunque, ha dichiarato di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l'intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento. Una percentuale significativa, pari al 19,8%, dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. Per quasi la metà di questi (9,1%), si tratta di una ripetizione degli atti decisamente asfissiante, una o più volte a settimana.
La percentuale di soggetti che dichiara di avere subìto prepotenze diminuisce al crescere dell'età.
Dai dati si evince ancheche il 22,5% dei ragazzi 11-13enni dichiara di essere rimasto vittima di vessazioni continue (una o più volte nel corso del mese) da parte di altri coetanei, rispetto al 17,9% degli adolescenti 14-17enni. Le differenze tra i ragazzi più piccoli e gli adolescenti si riducono se si considerano quanti hanno subìto prepotenze e/o vessazioni più raramente (qualche volta nell'anno): rispettivamente il 53,3% dei più piccoli e il 52,2% dei 14-17enni. Le ragazze, poi, presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. La ricerca evidenzia che oltre il 55% delle giovani 11-17enni è stata oggetto di prepotenze qualche volta nell'anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi). Il 9,9% delle ragazze subisce atti di bullismo una o più volte a settimana, contro l'8,5% dei maschi.
(Wel/ Dire)