(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 apr. - "Intendiamo dare una normativa in materia di bullismo e cyberbullismo che non sia esclusivamente di natura repressiva perché sarebbe destinata al fallimento. Vogliamo una tutela in primo luogo delle vittime ma dobbiamo anche individuare le dinamiche capaci di portare gli adolescenti a farsi carnefici dei loro coetanei, per questo serve un piano educativo, formativo e pedagogico". Cosí il senatore Luigi Manconi in occasione del convegno 'Non più bulli e cyberbulli per una scuola attiva e accogliente' presso la sala Zuccari del Senato. A sottolineare questa necessità anche Pietro Grasso, presidente del Senato che, in apertura della mattinata, ha evidenziato come sia importante "l'intervento normativo di tutela del minore" ma questo "non basta, bisogna agire giorno dopo giorno comunicando con i giovani, con le famiglie, con la scuola". Sono necessari "il dialogo e la responsabilità".
Sono due i disegni di legge che hanno dato vita ad un unico testo dedicato alla 'tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo'.
Un testo che nasce dall'aggravarsi del fenomeno negli ultimi tempi, a causa del crescente utilizzo delle nuove tecnologie, alla velocità di diffusione del fenomeno e dei tragici fatti che si sono verificati. Al centro, dunque, la tutela del minore attraverso forme specifiche di prevenzione e repressione al di fuori della sfera penale. Il lavoro fatto dalla commissione per la Tutela e la promozione dei diritti umani del Senato punta ad una strategia integrata di sensibilizzazione e formazione perché "lo strumento principale deve essere l'attività educativa con il confronto diretto con i minori sopratutto nelle scuole partendo dall'uso positivo della rete e dalla sinergia tra le istituzioni e le associazioni".
Tra le varie azioni il disegno di legge prevede: una procedura semplificata per tutelare la dignità del minore rispetto a qualsiasi forma di violazione della sua persona compiuta in rete; incentivare l'azione della polizia postale e le azioni di formazione nelle scuole; inoltre la possibilità che il questore possa prima di un eventuale querela o denuncia un ammonimento, ai maggiori di 14 anni, "per renderlo consapevole della gravità dell'azione compiuta per evitare poi il processo penale".
(Wel/ Dire)