Ruo: No Pas ma diritti negati. Un fenomeno crescente in Europa
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 apr. - "Non vogliamo parlare della Sindrome d'Alienazione Parentale (Pas), così discussa e controversa in letteratura scientifica medica, ma come giuristi di diritti negati alle persone di età minore quando un genitore nega al figlio l'accesso alla relazione con l'altro genitore, idoneo e capace. È un fenomeno crescente in tutta l'Europa, ci sono varie sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che si occupano del problema. D'altra parte non esistono, allo stato attuale, strumenti giuridici efficaci che riescano a prevenire il radicamento del rifiuto nel figlio e a garantirgli l'accesso negato al genitore non convivente. Proponiamo una riflessione a più voci perché gli strumenti o non ci sono o il loro utilizzo è così lento da essere inefficace". Lo dice Maria Giovanna Ruo, presidente della Camera nazionale avvocati per la Famiglia e i Minorenni (CamMiNo), che venerdì 17 aprile promuove a Roma, insieme all'Università Lumsa, un convegno sui 'Figli contesi: PAS o non PAS, ma è questo il problema? Diritto alla bigenitorialità e accesso negato all'altro genitore. Approccio multidisciplinare per strategie efficaci di intervento'.
L'evento - che ha il patrocinio della Scuola superiore dell'Avvocatura e del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Assistenti sociali - si svolgerà nell'Aula 11 del dipartimento di giurisprudenza della Lumsa, in via Pompeo Magno 22, dalle 14 alle 18.30.
"Alla base della cosiddetta 'alienazione parentale' possono esserci motivi diversi- prosegue Ruo- talvolta si tratta di situazioni legate ad un'effettiva inidoneità genitoriale dell'altro genitore; molte volte però si tratta di un'alleanza simbiotica che uno dei due genitori stringe con il bambino contro l'altro genitore - che disistima o vuole eliminare dalla propria esistenza per motivi propri-, per negargli l'accesso alla relazione. In che modo? Attraverso un condizionamento psicologico, manipolazioni e pressioni- risponde Ruo- l'altro genitore viene descritto come un persecutore, una persona negativa. Il figlio finisce per introiettare dentro di sé questa visione negativa, mutilando la propria affettività e identità. È una situazione devastante che crea enormi danni al bambino stesso".
L'associazione CamMiNo ha deciso di aprire un dibattito multidisciplinare sul tema, attento non solo agli aspetti giuridici sanciti dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione italiana "che tutela le condizioni migliori per un sano sviluppo psicofisico dei minori. Eliminare un genitore idoneo e capace- afferma il presidente nazionale di CamMiNo- significa compromettere il diritto del minore di svilupparsi al meglio".
Ruo aggiunge: "Sono frequenti le condanne inflitte agli Stati perché non riescono a garantire efficacemente la relazione positiva dei bambini con entrambi i genitori". Gli strumenti normativi o "non ci sono o vengono messi in atto in maniera inconcludente. Nella condanna della Corte di Strasburgo 'Lombardo contro Italia' di gennaio 2013- fa sapere il legale- l'Italia è stata condannata perché sprovvista di un apparato giuridico adeguato per consentire al figlio minore l'accesso al genitore non convivente pur ritenuto idoneo e capace".
Non si tratta solo di individuare strumenti giuridici efficaci, di individuare le migliori strade per la loro attuazione, di promuovere nuovi strumenti normativi e interpretativi, spiega l'avvocato, ma "soprattutto di attivare una sensibilità sociale sul problema. Bisogna che passi il messaggio: 'Attenzione, non essere un buon partner non significa non essere un buon genitore. Il figlio ha diritto alla relazione con quel genitore. Gli strumenti normativi sono solo dei rimedi comunque successivi al fenomeno dell'accesso negato- precisa- bisogna agire prima su questa convinzione".
Il convegno sarà diviso in due momenti: 'Gli aspetti socio-psicologici e pedagogici' e 'Diritto alla bigenitorialità e strumenti di tutela'. "Parteciperanno psicologi, psichiatri, pedagogisti e assistenti sociali- ricorda Ruo- spesso viene demandato proprio a questi ultimi il compito di attuare gli incontri con l'altro genitore. Purtroppo non potranno riuscirci se il rifiuto è già radicato nei bambini. Gli psicologi e gli psichiatri ci spiegheranno invece i danni che i minori possono subire da queste situazioni; i pedagogisti ci diranno come un'alienazione parentale potrà danneggiare l'educazione, che prima di tutto deve basarsi sul rispetto verso la madre e il padre ai sensi della Convenzione di New York".
Nella seconda parte dell'incontro saranno affrontati i problemi giuridici con Donatella Galterio, giudice della I Sezione del Tribunale civile di Roma e Roberto Ianniello, presidente di sezione del Tribunale per i minorenni di Roma.
"Saranno loro a spiegare cosa possono fare e fanno i giudici, e quali sono le carenze degli strumenti normativi. Maria Giovanna De Toma, presidente CamMiNo della sede di Roma, parlerà di giurisprudenza interna. Io, infine- conclude Ruo- tratterò le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo che hanno condannato l'Italia e altri Stati per non essere stati capaci di tutelare il diritto alla bigenitorialità e hanno individuato alcuni strumenti di intervento".
(Wel/ Dire)