(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 10 apr. - "Alla Camera in Commissione cultura in queste ore è in corso il dibattito sulla Buona scuola ed è certamente una buona notizia il fatto che pochi giorni fa due Donne-Ministre, la Giannini e la Lorenzin, rispettivamente a capo del Miur e della Sanità, abbiano deciso di firmare il protocollo d'Intesa 'Per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all'inclusione'. Lo afferma Paola Binetti, parlamentare di Area popolare, che continua: "Il Protocollo è stato firmato in occasione della giornata per l'Autismo, ma speriamo davvero che abbia una portata molto più ampia e coinvolga tutti gli studenti. Non potrà mai essere buona una scuola che discrimini bambini portatori di handicap di qualsiasi tipo, a cominciare da un eventuale lieve ritardo per giungere a situazioni molto più complesse".
"La scuola- prosegue- deve prima di tutto essere una scuola di democrazia in cui i diritti di tutti sono rappresentati con la stessa dignità, soprattutto quando i soggetto sono più fragili e hanno meno possibilità di far sentire la loro voce. Deve poi essere una scuola di solidarietà, in cui l'individualismo viene affrontato come un elemento corrosivo rispetto alla coesione sociale, di cui il nostro Paese ha sempre più bisogno. Ma la scuola deve anche essere un luogo di creatività pedagogica in cui si individuano nuovi modelli per apprendere e per insegnare, a partire dai bisogni reali degli studenti. La didattica ha fatto salti qualitativi straordinari quando ha deciso di sfidare modelli obsoleti per individuare nuove strade con cui rendere accessibile a tutti gli studenti nozioni spesso difficili, per le quali si richiedeva una motivazione personale forte e significativa".
Conclude Binetti: "Ci auguriamo che il dibattito in corso in commissione su questa legge ci consegni davvero la possibilità di dare vita ad una scuola buona, che non si fermi davanti alle difficoltà dei suoi studenti, ma anzi veda proprio in queste difficoltà il suo stimolo più potente ed accompagni i ragazzi, uno ad uno, verso la propria eccellenza".
(Wel/ Dire)