(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 3 apr. - Nelle 313 comunità per minori dell'Emilia-Romagna vengono accolti 1.853 bambini e ragazzi all'anno. Un "numero decisamente più elevato rispetto a regioni confinanti come la Toscana, e ciò costituisce un'oggettiva difficoltà a porre in essere adeguati controlli", spiega Luigi Fadiga, garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, al termine delle primissime visite effettuate nelle comunità residenziali per minori fuori famiglia. Le 'ispezioni', effettuate nei giorni scorsi, hanno riguardato due realtà del bolognese che erano state segnalate dal procuratore minorile (una perchè c'era stata un'aggressione nei confronti degli operatori, l'altra per il complicato mix di nazionalità e provenienze) e proseguiranno "a partire da quelle per le quali sono state segnalate all'organismo di garanzia dell'assemblea legislativa anomalie o inadeguatezze", come spiega una nota dell'Assemblea legislativa.
L'allontanamento di un minore dalla famiglia "è sempre un fatto doloroso ma a volte, purtroppo, necessario", informa Fadiga. Infatti "non sempre le famiglie sono capaci di amore e in certi casi l'allontanamento del minore diventa indispensabile per difenderlo da un contesto familiare che, spesso inconsapevolmente e senza colpa, non si dimostra capace di fare il suo bene". E non è vero, aggiunge il garante, né che "in Italia si allontana di più che in altri paesi, anzi i dati ci dicono che Francia, Germania, Regno Unito e Spagna allontanano statisticamente di più", né che "il numero degli allontanamenti è cresciuto nel tempo". Questo non vuol dire, chiarisce ancora Fadiga, che "allontanare sia un bene, le famiglie vanno sostenute e i genitori aiutati, ma non dimentichiamo che oltre un quarto degli allontanamenti avviene in via d'urgenza".
(Wel/ Dire)