MINORI. Azzardo online, il 13% dei minori lo ha praticato
Il 32% è orientato a ripetere l'esperienza, il 45% no
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 set. - Un 'effetto collaterale' della massiccia permanenza in rete degli adolescenti è certamente il cosiddetto 'Gambling', ovvero il gioco d'azzardo on-line, che sta diventando un pericoloso fenomeno specie tra i giovani adulti, segnala il rapporto della Società italiana di pediatria. La sempre maggior offerta di siti - ormai legali - in cui si gioca utilizzando soldi 'veri' è una tentazione molto forte che inizia a sedurre anche i giovanissimi: i quali, a rigore di logica (o quanto meno di legge) non potrebbero accedere fino al compimento della maggiore età. Ciononostante circa il 13% degli adolescenti intervistati (percentuale che sfiora il 17% se si considerano solo i maschi) dichiara di aver frequentato questi siti e di aver giocato 'a soldi' (una o più volte), da solo o insieme ad amici. Il 45% sostiene di aver vinto, solo il 13% ammette di aver perso, mentre il 36% non ricorda l'esito economico della/delle esperienza. Il 32% è orientato a ripetere l'esperienza, il 45% a non ripeterla e il 18% non lo sa.
DICHIARAZIONE DEL CURATORE DELL'INDAGINE MAURIZIO TUCCI: 'La riflessione da fare di fronte a questi numeri, che a rigor di legge dovrebbero essere 0%, è duplice. Da un lato dobbiamo constatare la pressoché nulla deterrenza rappresentata dai 'divieti ai minori' di cui il web è pieno. Il 'divieto' passa dall'essere totalmente ignorato ad essere (come proprio un tredicenne ha detto in uno dei focus group che realizziamo a corollario dell'indagine quantitativa) 'una traccia da seguire'. Dall'altro dobbiamo considerare che al di là della violazione del divieto, questi giocatori in erba hanno anche modo di gestire somme di denaro e utilizzarle in ambiti in cui dovrebbe comunque avvenire un controllo sull'identità. I meccanismi di accesso al gioco on-line, la consuetudine di molti di questi siti ad offrire gratuitamente fiches di 'benvenuto', ed i sistemi di pagamento ammessi, sono però tali per cui non è difficile, anche per un minorenne, magari grazie ad un maggiorenne compiacente, avere esperienze di gioco".
(Wel/ Dire)
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