A "Supereroi fragili" a Rimini si parla anche di abuso di droghe
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 31 ott. - La prima sbronza a 11 anni. La vodka al posto del vino insieme a gin, rum e mescolati con bevande energetiche o succhi di frutta. Secondo il ministero della Salute, gli under 30 rappresentano il 9,1% degli utenti dei servizi per la dipendenza da alcol. E poi le droghe, 1 adolescente su 2 fa uso di stupefacenti, soprattutto cannabis. La novità è l'abbassamento dell'età della 'prima volta': si inizia a fumare spinelli già a 11-12 anni, mentre le pasticche vengono utilizzate a 13-14. Tra i più grandi è molto diffusa la cocaina, mentre l'eroina è in lieve ma costante diminuzione. Tra le altre dipendenze, di cui alcune nascoste e difficilmente rilevabili, ci sono lo shopping compulsivo, il gioco d'azzardo, il cibo, i social network.
Secondo una ricerca inglese 6 ragazzi su 10 non si separano dal cellulare nemmeno a letto, lasciandolo sempre acceso, e il 36,7% manda sms durante la notte. Di vecchie e nuove dipendenze si parlerà nel workshop 'Uso, abuso e dipendenza. Dalle sostanze stupefacenti alle nuove dipendenze" che si è tenuto oggi nell'ambito del convegno del Centro Studi Erickson "Supereroi fragili. Adolescenti a scuola tra vecchi e nuovi disagi" che si è aperto oggi al PalaCongressi di Rimini e che proseguirà anche nella giornata di domani, 25 ottobre.
"Per quanto riguarda l'uso di alcol e droghe il trend è preoccupante- dice Ulisse Mariani, psicologo e psicoterapeuta dell'Asl di Viterbo che gestirà il workshop insieme alla collega Rosanna Schiralli dell'associazione Emotional Training Center- poiché, più è precoce l'esposizione ale sostanze, più è alta la possibilità di esiti patologici". Il motivo della diffusione di questo fenomeno tra i giovani? Secondo Rosanna Schiralli è "l'anestesia emotiva dei molti giovani e giovanissimi ovvero l'incapacità di individuare, gestire e modulare emozioni, desideri, stati d'animo, facendoli rimanere allo stato di pulsioni grezze, incontrollabili e pertanto non tollerabili". Insomma, i ragazzi sanno che alcol e droga fanno male ma la salute è l'ultimo dei loro problemi.
Contro tutte le dipendenze patologiche, più che informazione o cura, "occorrono una serie di accorgimenti educativi- conclude Mariani- per mettere in circolo nei nostri figli le 'emozioni stupefacenti naturali', le uniche in grado di battere quelle sintetiche, esterne, a buon mercato. E questo vaccino si realizza con un'educazione emotiva".
(Dire - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)