(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 ott. - Sono 508 i minori stranieri non accompagnati accolti nelle comunità dell'Emilia-Romagna, mentre a livello nazionale ne sono stati censiti 12.164, quasi tutti maschi (96%). Tra questi, 9.001 presenti e 3.163 irreperibili. La maggior parte dei minori non accompagnati in regione sono albanesi, 255, 43 invece i marocchini e 37 i bengalesi. Bologna è la città in tutta la regione che ne accoglie di più: 122 su 508 totali.
Queste le cifre sui Msna in Emilia-Romagna presentate oggi da Gino Passarini, responsabile servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza della Regione, nell'ambito del seminario "L'adolescenza sconosciuta", promosso dalla cooperativa sociale bolognese Cadiai. Le normative rendono difficile l'inserimento in società dei minori stranieri non accompagnati. Si tratta di soggetti deboli di fronte alle istituzioni, che attraverso le comunità hanno il compito di avviarne l'integrazione in società. Almeno fino al compimento della maggiore età. "Come Regione stiamo definendo un progetto che coinvolga tutti i soggetti integrati, in collaborazione con l'università di Bologna", sostiene Passarini, che ricorda come il numero dei Msna nel 2014, secondo le ultime stime, sia decuplicato rispetto al 2012: sono 60mila i minorenni che arrivano in Italia senza famiglia o senza un tutore che garantisca per loro. L'11 settembre scorso, fa notare Passarini, "abbiamo aggiornato la normativa esistente in materia e recentemente, approvando una deroga del 25% del numero di ospiti nelle comunità che accolgono Msna, in relazione ai recenti flussi straordinari, consentendo anche ai comuni di autorizzare strutture temporanee".
La recente approvazione della proposta di legge della parlamentare bolognese Pd Sandra Zampa per la tutela dei minori stranieri non accompagnati fa ben sperare, come spiega l'avvocato Alessandra Ballerini, esperta in diritto dell'immigrazione di Terre des Hommes in Italia. "E' una legge che migliorerà tantissimo le cose. Tre gli aspetti decisivi: l'identificazione del minore, l'accertamento della sua età e la nomina di un tutore". Numerosi minori stranieri che arrivano ogni giorni in Italia restano collocati da qualche parte, ma non possono chiedere permessi di soggiorno e accedere alla scuola e alle cure mediche. Molti di loro finiscono per percorrere strade facilmente immaginabili. "In Italia scompaiono tantissimi Msna- racconta l'avvocato-, sono mancate finora sia un'accoglienza adeguata che una tutela tempestiva".
Molti dei ragazzi che finiscono in comunità sono soggetti difficili, i cui comportamenti culminano in esplosioni problematiche da gestire. Il neuropsichiatra infantile Giancarlo Rigon ricorda a tal proposito l'importanza del gruppo di lavoro formato dal Comune di Bologna, Asp Irides e i gestori delle cooperative. Come autore del libro "Cercare un futuro lontano da casa", scritto con Giovanni Mengoli, presidente della coop Elios, Rigon racconta i viaggi drammatici, se non tragici, dei minori stranieri e il loro difficile adattamento nelle comunità di Bologna. "Solitamente in due anni questi ragazzi devono ottenere un diploma, imparare una lingua, apprendere un lavoro- spiega Rigon-, si sentono quindi nella situazione di dover fare le cose con urgenza, sono in cerca di una identità davvero difficile da elaborare".
(Wel/ Dire)