(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 ott. - Li chiamano studenti fantasmi e sono tutti quei minori stranieri che non riescono a frequentare le scuole italiane pur avendone diritto. Il piu' delle volte questi ragazzi non riescono a iscriversi per carenza di posti all'interno degli istituti. Ma le segreterie invece di procedere alla segnalazione della richiesta e alla presa in carico del minore, che comporterebbe l'obbligo a indirizzarlo e seguirlo fino a che non si trovauna scuola disponibile, liquidano il tutto con un invito a cercare altrove. In questo modo finiscono per diventare 'desaparecidos' per il nostro sistema scolastico. E' quanto accaduto a Bologna a Umar che per piu' di un anno ha girato le scuole del capoluogo emiliano e provincia in cerca di un posto. A portare all'attenzione delle istituzioni locali questa situazione, l'Osservatorio contro i respingimenti scolastici di Bologna (una rete di associazioni, scuole di italiano, collettivi e sindacati) che ha organizzato un presidio davanti all'ufficio scolastico in Via de' Castagnoli. "Abbiamo deciso di manifestare perche' e' necessario trovare una soluzione a questa situazione - dice Andrea Grassia, dell'Osservatorio, membro anche di Sim, la scuola di italiano con migranti di Bologna - anche in vista dell'arrivo di altri 77 minori". Il lavoro dell'Osservatorio e' iniziato piu' di un anno fa quando sempre sotto le Due Ttorri si era verificato un altro caso analogo a quello di Umar. "Dai dati ufficiali e' emerso che quest'anno sono stati trentatre' i ragazzi che nonostante le iscrizioni sono rimasti fuori - continua Andrea -Alla fine e' stata trovata una soluzione ma non si puo' vivere perennemente in uno stato di emergenza".
Una battaglia di civilta' e di rispetto, per quello che e' un diritto sancito dalla Costituzione. Le difficolta' pero' sono molte e gli stessi istituti molte volte fanno fatica a individuare delle soluzioni perche' gia' in sovrannumero. "Il problema e' che manca un coordinamento tra prefettura, ufficio scolastico e scuole - dice Andrea - Lo scorso aprile e' stato firmato un protocollo per l'accoglienza e l'inclusione degli alunni stranieri. Ma se oggi ci troviamo ad affrontare questa situazione, si vede che quel protocollo presenta delle falle". Il documento d'intesa dovrebbe facilitare l'ingresso a scuola per chi arriva sul territorio, attraverso un sistema di smistamento che permetterebbe di monitorare le richieste di iscrizione ed evitare casi in cui una famiglia e un minore in cerca di un posto disponibile vengano rimbalzati da una scuola a un'altra. In piu' a preoccupare c'e' anche la questione delle classi ponte, classi in cui vengono inseriti i minori stranieri per facilitare il percorso di integrazione e apprendimento linguistico, che per l'Osservatorio non sono altro che classi ghetto in cui parcheggiare gli stranieri. "Adesso il problema e' anche quello di scuole ponte - dice Teresa Rossano, insegnante dell'Istituto professionale Aldrovandi Rubbiani - molti degli stranieri in cerca di un istituto superiore vengono indirizzati verso gli istituti professionali. Come a voler dire che possono fare solo lavori manuali".
(www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)