(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 nov. - Ai.Bi. lancia una campagna per aiutare i bambini siriani a crescere nei propri villaggi, senza essere costretti a dover abbandonare tutto per rifugiarsi in un campo profughi a chilometri di distanza. Secondo l'associazione infatti "Cosa puo' desiderare di piu' al mondo un bambino?Stare con la sua mamma e il suo papa' nella propria casa. Svegliarsi nel proprio letto,giocare nella propria stanzetta, andare a scuola nel proprio quartiere. Tutto cio' e' semplice e scontato per la maggior parte dei bambini del mondo, ma non per un bambino della Siria costretto dalla guerra a lasciare la propria casa, la propria terra, i propri punti di riferimento. L"o prendono per mano e lo portano nei campi profughi a chissa' quanti chilometri". "Ma in Siria, si sa, se e' difficile vivere, figuriamoci crescere - continuano dall'associazione -. E allora che fare?Aiutarli a rimanere; aiutarli a crescere in quei luoghi da loro tanto amati; aiutarli a resistere.Come?Costruendo quello che ogni giorno la guerra distrugge. Le armi gli portano via la scuola, gli ospedali, la spensieratezza dei giochi? Ai.Bi., Amici dei bambini, da sempre in prima linea nelle emergenze umanitarie,anche questa volta non si sottrae". Da qui nasce"Io non voglio andare via!"la campagna di sostegno a distanza di Ai.Bi., realizzata in collaborazione con l'associazione Syrian children relief,mirata proprio ad aiutare 5 mila piccoli siriani e le loro famiglie affinche'possano rimanere nei loro villaggi situati nella provincia di Idlib:Binnish, Sarmin e Taftanaz e nel campo profughi di Bab Al'Hawa. Cinque le parole chiave della nuova campagna di sostegno a distanza:cibo, salute, scuola, casa e gioco. Ognuno di questi corrisponde a progetti di sostegno attivi nella provincia di Idlib in decine di villaggi, tra cui Binnish, Taftanaz, e Sarmin, con il sostegno alle famiglie povere dei villaggi che accolgono orfani di guerra, il supporto medico, il sostegno scolastico, la realizzazione di un grande forno e di una ludoteca sotterranea.
(www.redattoresociale.it) (Wel/ Dire)