(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 nov. - Anche quest'anno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali propone alle regioni e alle province autonome l'adesione alla sperimentazione del modello di intervento Pippi (Programma di interventi per la prevenzione dell'istituzionalizzazione). I requisiti e le modalità per partecipare sono indicati nelle Linee guida per la presentazione da parte di Regioni e Province Autonome di proposte di adesione alla sperimentazione del modello di intervento P.I.P.P.I., adottate con decreto direttoriale n. 162 del 6 ottobre 2014.
Il progetto Pippi, promosso dal Ministero e realizzato in collaborazione con l'Università di Padova e dieci città riservatarie, mira a prevenire l'allontanamento dei minori con un approccio innovativo di presa in carico del nucleo familiare ed è attualmente in una terza fase di sperimentazione in 18 regioni. I risultati della prima fase sono riportati nel Rapporto finale sul primo biennio del progetto, curato dal Laboratorio di ricerca e intervento in educazione familiare dell'Università di Padova e pubblicato nel numero 24 della collana del Ministero Quaderni della ricerca sociale.
Nel decreto si spiega lo scopo delle Linee guida: ½visti i risultati positivi della prima sperimentazione e vista la richiesta pervenuta al Ministero da parte delle Regioni di proseguire la sperimentazione in nuovi territori o di consolidarne l'utilizzo in quelli già aderenti alla prima edizione delle Linee guida, le presenti Linee guida si prefiggono specificatamente l'obiettivo di assumere l'impegno di creare le condizioni organizzative e tecnico-professionali che consentano l'implementazione dello stesso, possibilmente massimizzandone l'efficacia, ovvero di consolidarne l'implementazione nei territori che l'hanno già sperimentato».
Le regioni e le province autonome interessate hanno tempo per inviare le proposte di adesione fino al 7 novembre prossimo. Il decreto, la domanda di contributo e il formulario per una compilazione più agevole sono disponibili on line sul sito del Ministero.
Fonte: minori.it (Wel/ Dire)