Fuori Parma una casetta con 4 posti e un campo da coltivare
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 nov. - Una 'palestra' lavorativa e di vita per ragazzi neo maggioreni che hanno vissuto fuori dal contesto familiare (comunità, affido, eccetera). È il progetto "Gli orti di Itaca" promosso dalla cooperativa 'Si può fare' che, dal 2011, gestisce una comunità per minori a Vizzola di Forno di Taro, in provincia di Parma, che accoglie sette minori. Obiettivo? Dare a questi ragazzi l'opportunità di continuare il percorso educativo, formativo e di lavoro inseriti in un contesto abitativo con il supporto di operatori. "L'idea è nata per dare un'opportunità a un ragazzo di origine straniera arrivato in Italia con l'Emergenza Nord Africa e accolto per due anni in comunità- racconta Maristella Angeloro, vicepresidente della cooperativa- parlava poco l'italiano ma il suo hobby era coltivare la terra, perciò quando è diventato maggiorenne abbiamo pensato di aiutarlo a diventare autonomo con questo progetto". È così che è stato realizzato l'orto ed è stata ristrutturata la "casetta", un appartamento con quattro posti letto. Fino a poche settimane fa erano due i ragazzi accolti, ma uno è rientrato in famiglia. Ora la cooperativa ha lanciato un crowdfunding per raccogliere fondi da utilizzare per acquistare attrezzature e ingrandire l'orto, permettendo al progetto di autofinanziarsi.
Zucchine, pomodori, patate. E poi verze e broccoli per l'inverno. Gli ortaggi sono stati venduti in mercati, fattorie sociali, fiere o tra gli amici. "Il progetto funziona- continua Angeloro- e i ragazzi si appassionano, la terra li coinvolge e poi vedono i frutti del loro lavoro. Ora siamo pronti a nuove accoglienze".
Il progetto prevede l'accoglienza per un periodo massimo di tre anni, lì i ragazzi si possono mettere in gioco nella gestione della propria autonomia abitativa, affettiva, economica, lavorativa e sociale, imparano a gestire la quotidianità dal pagamento delle bollette al fare la spesa, fino a scegliere il medico al Cup, imparano a rispettare gli orari di lavoro e i ritmi della natura. "Insegniamo loro a star dentro in un contesto senza lasciarli da soli", conclude Angeloro. Per sostenere gli "Gli orti di Itaca" si può visitare la pagina del progetto sul sito www.retedeldono.com.(Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)