"Anche questa è una forma di maltrattamento vera e propria"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 mar. - Il brutale omicidio di Segni, il paese in provincia di Roma dove pochi giorni fa un uomo ha massacrato a morte l'ex moglie con un martello davanti ai figli di soli nove anni, per la deputata del Pd Vanna Iori "dimostra che il complesso fenomeno della violenza sui minori comprende non solo quella subita direttamente da bambini e adolescenti ma anche quella (non meno grave) alla quale alcuni di loro sono costretti ad assistere, spesso proprio tra quelle mura domestiche che dovrebbero garantire maggior protezione che altrove".
Proprio in questi giorni l'onorevole reggiana ha presentato una mozione per impegnare il Governo ad adottare immediatamente tutte le misure necessarie per contrastare il fenomeno della violenza assistita negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza sui versanti della prevenzione, dell'educazione e della repressione. Secondo la parlamentare, occorre anche predisporre un sistema di raccolta dei dati e di monitoraggio del fenomeno, realizzare una campagna di informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica e favorire le buone pratiche già messe in campo da servizi, enti e associazioni anti-violenza per migliorare la consapevolezza educativa e l'assunzione di responsabilità da parte dei genitori.
"Questo tragico episodio di cronaca nera- sottolinea Iori- non fa che confermare che la violenza assistita è da considerarsi a tutti gli effetti una forma di maltrattamento vera e propria, perché obbliga il minore ad assistere ad atti di aggressività, abuso e violenza (fisica, verbale, psicologica, sessuale o economica) contro altri membri della famiglia, contro persone di riferimento o comunque ai danni di figure affettivamente significative per il bambino o per l'adolescente".
Il fenomeno è generalmente sommerso, ma basta qualche dato per rendersi conto di quanto sia diffuso in Italia: il servizio Emergenza Infanzia 114 del dipartimento per le Pari opportunità, ad esempio, ha rilevato che tra gennaio 2006 e marzo 2012 su 9.834 casi denunciati il 7% ha riguardato situazioni di violenza domestica per conflittualità tra gli stessi componenti del nucleo familiare, violenze delle quali il minore è stato suo malgrado testimone: e si parla soltanto dei casi accertati, senza tener conto dell'elevato numero di episodi che non vengono denunciati dalle vittime per paura o vergogna.
(Wel/ Dire)