(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 mar. - 'Child always first: una finestra sul bambino per guardare il mondo' è il titolo del ciclo di 10 incontri che si terranno da marzo a dicembre presso il policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma alle 19, promossi dal Centro di ateneo per la vita dell'università Cattolica di Roma, dalla Scuola di specializzazione in pediatria, dal Dipartimento per la tutela della salute della donna, della vita nascente, del bambino e dell'adolescente del Policlinico Gemelli e dal Centro Pastorale.
Si tratta di una serie di appuntamenti culturali indirizzati anzitutto agli studenti della facoltà di medicina e chirurgia e ai medici in formazione, agli operatori sanitari dell'area pediatrica e non solo, ma anche ai malati e aperti anche a tutti i cittadini. "Le scelte etiche che in ogni momento medici e operatori sanitari sono chiamati a compiere si basano sulla competenza e sulla 'virtù', tanto più forti se si fondano su una coscienza matura ed una conoscenza profonda", afferma Giuseppe Zampino ricercatore dell'Istituto di clinica pediatrica dell'università Cattolica e coordinatore scientifico degli incontri. Gli incontri avranno tematiche che partono dal vissuto bambino e sviluppano argomenti che riguardano la persona, la società, l'arte, la politica, la cultura, la scienza, la fede.
Dopo l'anteprima del 27 febbraio in occasione della Giornata mondiale delle Malattie rare con una tavola rotonda dedicata a diverse esperienze di fragilità, l'avvio ufficiale dei seminari avrà luogo lunedì alle 19.00 presso l'Aula 617 del Policlinico Gemelli con un incontro che trae spunto dal libro 'Oscar e la Dama in Rosa' di Eric-Emmanuel Schmitt per affrontare il tema della 'Comunicazione della Malattia e della Morte del Bambino': relatore Momcilo Jankovic (Ematologia Pediatrica presso l'Università Bicocca - Monza).
Il primo incontro per 'child always first' comincerà con il tema della comunicazione della malattia e morte del bambino con un estratto dal libro 'Oscar e la dama in rosa' di E.E. Schmitt: "...L'ospedale è molto gradevole se sei un malato gradito. Io non faccio più piacere. Da quando sono stato sottoposto al trapianto di midollo osseo, sento proprio che non faccio più piacere. Quando il dottor Dusseldorf mi visita, la mattina, lo fa di malavoglia, lo deludo. Mi guarda senza dire nulla, come se avessi commesso un errore. Eppure ho affrontato con impegno l'operazione; sono stato bravo, mi sono lasciato addormentare, ho avuto male senza gridare, ho preso tutte le medicine. (...). Più il dottor Dusseldorf tace con il suo sguardo sconsolato, più mi sento colpevole. Ho capito che sono diventato un cattivo malato, un malato che impedisce di credere che la medicina sia straordinaria".
Gli incontri proseguiranno con una cadenza mensile, toccando tra i diversi temi quelli del rapporto fra infanzia e società, del significato del bambino malformato, dell'amore verso i bambini malati e più fragili e delle speranze che può offrire loro la scienza, della sfera del diritto e dell'integrazione dei bambini immigrati e nei Paesi in via di sviluppo.
Interverranno, tra gli altri, come relatori degli incontri: Lorella Congiunti (vice Rettore università Urbaniana), Abdellah Redouane (Centro Islamico Culturale d'Italia), Adriano Pessina (Direttore del Centro di Ateneo di Bioetica, Università Cattolica), Marco Tartaglia (Istituto Superiore di Sanità- Roma), Melita Cavallo (presidente del Tribunale per i Minori- Roma), Valerio Neri (presidente 'Save the Children'), Chiara Castellani (dispensario di Kimbau- Repubblica Democratica del Congo).
(Wel/ Dire)