(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 mar. - Il Mutismo Selettivo è un disturbo sconosciuto e apparentemente raro. Colpisce principalmente i bambini ed è caratterizzato dall'incapacità di parlare in alcuni contesti sociali, nonostante lo sviluppo e la comprensione del linguaggio siano nella norma. Sono bambini che a casa non stanno mai zitti, mentre fuori o in presenza di estranei, in luoghi pubblici o in contesti sociali, come l'asilo o la scuola, non riescono a far uscire un solo suono dalla bocca, neppure riferito al riso o al pianto. Per approfondire l'argomento l'Associazione italiana mutismo selettivo (Aimuse) ha deciso di organizzare il 6 aprile una tavola rotonda a Roma su 'Il mutismo selettivo: le esperienze delle famiglie, degli specialisti e degli operatori del mondo della scuola', presso l'NH Hotel 'Leonardo da Vinci' in via dei Gracchi 324 dalle 9.45 alle 13.
"Non è un fenomeno dovuto a qualche disfunzione organica o a un'incapacità correlata allo sviluppo- scrive l'associazione- ma è un disturbo legato all'ansia, inserito nel quadro della fobia sociale infantile. In Italia c'è pochissima informazione a riguardo". L'Aimuse opera su tutto il territorio nazionale e ha come missione primaria quella di diffondere una cultura del 'mutismo selettivo' e di fornire un sostegno alle famiglie che vivono questo disagio. "Ogni bambino dovrebbe vedere riconosciuto il diritto di crescere serenamente e di condurre una vita senza paure e ricca di gioia. La sensazione che provano i genitori di un bambino o di un ragazzo quando viene formulata la diagnosi di 'mutismo selettivo' è, in genere, di smarrimento e di 'vuoto'- spiega Aimuse- vuoto intorno a sé, perché non se ne è mai sentito parlare; vuoto per la carenza informativa nelle strutture sanitarie; vuoto per l'impossibilità di leggere e documentarsi attraverso pubblicazioni in italiano; vuoto perché si ha l'impressione di essere i soli a dover affrontare tutto questo".
In Italia lo studio e l'interesse per il 'mutismo selettivo' è "scarso, la letteratura clinica in lingua italiana pressoché inesistente e risulta difficile valutare la percentuale di incidenza e prevalenza di questo disturbo, in quanto non esiste uno studio o una raccolta di dati statistici. Con la nostra attività- prosegue- vogliamo che tutte le bambine e i bambini che soffrono di mutismo selettivo possano avvalersi di un quadro diagnostico corretto, in modo da poter intervenire rapidamente su questo disturbo, in quanto il fattore 'tempo' gioca un ruolo determinante per un'efficace terapia". A tal scopo, l'Aimuse intende diffondere quanto più possibile informazioni corrette sul mutismo selettivo, sensibilizzare la società su questo increscioso fenomeno che sottrae parte dei bambini alla serenità , alla gioia del gioco e dell'interagire con gli altri. "Nutriamo anche la segreta speranza che, stimolati dal confronto con esperienze straniere, anche in Italia si comincino a raccogliere dati e che, un poco per volta, favorendo lo sviluppo di una cultura del mutismo selettivo, si crei anche nel nostro Paese- conclude l'associazione- un circuito di professionisti e studiosi che espongano le loro tesi, le arricchiscano e fra loro si confrontino".
(Wel/ Dire)