(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 7 mar. - È in continua crescita il trend delle cattive abitudini alimentari tra i minori. E a conoscere il triste primato per obesità infantile è proprio "la patria della dieta mediterranea, la Campania, con quasi un bambino su due (il 49%) in sovrappeso o obeso". Perché? "Bevono soft drink, bibite zuccherate e gassate, mangiano cibi industriali, barrette di cioccolata e pizzette al bar.
Contemporaneamente è molto elevato tra gli adolescenti il livello di sedentarietà". A lanciare l'allarme alla Dire è la nutrizionista Paola Iaccarino Idelson, collaboratrice presso il dipartimento di Sanità pubblica dell'Università Federico II, che parla appunto di un paradosso: "Ci si ritrova a fronteggiare il più alto livello di obesità in Italia proprio nei luoghi dove la dieta mediterranea è stata inventata. Napoli ha una forte cultura alimentare, ma la tradizione che viene riproposta oggi riguarda soprattutto piatti molto conditi. Si è persa la parte sana- spiega la dietologa- così i cittadini partenopei mangiano sempre meno pesce, legumi e verdure. Preferiscono piatti già pronti e densamente calorici".
Per diffondere allora una cultura alimentare sana ed etica, e per recuperare quindi la parte 'sana' della tradizione mediterranea, la nutrizionista Iaccarino e la cuoca Marina Mosca inaugurano sabato a Napoli il 'centro di alimentazione consapevole', in Vico San Pietro a Maiella 6. Una giornata all'insegna del 'mangiare bene', partendo dalla colazione delle 10 e continuando con l'aperitivo delle 12.
"Ci interessa far conoscere dei prodotti che abbiano una filosofia alle spalle- prosegue Iaccarino- alimenti utili a garantire la salute non solo del corpo ma di tutto il pianeta.
Noi puntiamo su alimenti che non guardano alla produttività e al marketing ma al cuore delle persone, osserviamo il modo di lavorazione e di coltivazione, badando alla qualità più che alla quantità. Per questo motivo- afferma la dietologa- nei corsi di cucina vegetariana naturale, di dieta mediterranea, di cucina per la prevenzione delle malattie cronico degenerative presenteremo prodotti etici come il 'Caffè delle Lazzarelle'- precisa- una cooperativa sociale che produce caffè nel carcere femminile di Pozzuoli impiegando le detenute. O ancora il 'Caffè Delizia', una piccola torrefazione del comune di Bacoli che resiste in un mondo dove se non sei un grande imprenditore scompari. Il vino e l'olio di Urupia- continua- una comune anarchica pugliese che fonda la sua economia sulla produzione biologica e naturale di vini e olio". Ma non dimentichiamo il formaggio di pecora marzolino, "fatto da Maura Sciullo- ricorda iaccarino- una veterinaria di sessa Aurunca che sta dedicando la sua passione alla produzione di questo ottimo prodotto. Lei sarà presente nel nostro centro il 22 marzo per una giornata di corso sulla caseificazione. Chi parteciperà si porterà a casa la sua formaggella personale!".
Il centro di alimentazione consapevole, quale associazione di promozione sociale, proporrà quindi corsi alle scuole, a tutte le famiglie e in particolare alle fascia più disagiate della popolazione, già coinvolte in altre iniziative come 'Le Cucinelle', il corso di formazione alla cucina per bambini indirizzato a disoccupati e sottoccupati. "Dobbiamo lavorare su tutta la popolazione- conclude la nutrizionista-anche sulle fasce medio alte. Però per i più disagiati speriamo di organizzare corsi con borse di studio per favorirne la parteciupazione".
(Wel/ Dire)