(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 mag. - In Italia si vive sempre piu' a lungo, ma mentre cresce la speranza di vita, resta bassa la propensione ad avere figli, tanto da avere un indice di vecchiaia tra i piu' alti al mondo. E' quanto afferma l'Istat nel Rapporto annuale 2014 presentato a Roma. Secondo il rapporto, nel 2012 la speranza di vita alla nascita e' giunta a 79,6 anni per gli uomini e a 84,4 anni per le donne, un'eta' superiore rispettivamente di 2,1 anni e 1,3 anni alla media europea del 2012. "Al primo gennaio 2013 nella popolazione residente si contano 151,4 persone over 65 ogni 100 giovani con meno di 15 anni. Tra i paesi europei solo la Germania ha un valore piu' alto (158), mentre la media Ue28 e' 116,6".
Sempre meno bambini - Rispetto all'Europa, pero', l'Italia ha livelli di fecondita' piu' bassi con 1,42 figli per donna nel 2012 contro una media Ue a 28 di 1,58. "Dal 2008 si e' invertito il trend di crescita della natalita' in atto dal 1995 - spiega l'Istat - . Nel 2013 si stima che saranno iscritti in anagrafe per nascita poco meno di 515 mila bambini, circa 64 mila in meno in cinque anni e 12 mila in meno rispetto al minimo storico delle nascite registrato nel 1995". Le donne italiane in eta' feconda fanno pochi figli, in media 1,29 per donna e sempre piu' tardi, in media a 31 un anni per il primo figlio. Pur mantenendosi su livelli di fecondita' decisamente piu' elevati di quelli delle donne italiane, la popolazione femminile straniera in eta' feconda sta rapidamente "invecchiando". Secondo l'Istat, "la quota di donne straniere in eta' 35-49 anni, rispetto al totale delle donne straniere in eta' feconda (15-49 anni), e' aumentata di 6 punti percentuali dal 2005 al 2013, passando dal 41 al 47 per cento". In rapida diminuzione, inoltre, il numero medio di figli per donna delle cittadine straniere che nel 2012 e' di 2,37 andando a ridurre il loro contributo alla fecondita' complessiva della popolazione.
Gli ingressi di cittadini stranieri si sono attenuati con la crisi - Ad incidere sulla popolazione generale anche i dati degli ingressi degli stranieri: nel 2012 erano 321 mila, il 27,7 per cento in meno rispetto al 2007, mentre aumenta il numero di stranieri che lasciano l'Italia, circa 38 mila cancellazioni nel 2012 con un aumento del 17,9 per cento rispetto all'anno precedente. A lasciare l'Italia anche gli italiani. "Sono sempre piu' numerosi gli italiani che si trasferiscono all'estero - spiega il rapporto -: aumentano gli espatri e calano i rientri. Nel 2012 gli italiani di rientro dall'estero sono circa 29 mila, 2 mila in meno rispetto all'anno precedente; al contrario, e' marcato l'incremento dei connazionali che decidono di trasferirsi in un paese estero. Il numero di emigrati italiani e' pari a 68 mila unita', il piu' alto degli ultimi dieci anni, ed e' cresciuto del 35,8 per cento rispetto al 2011".
Cresce il numero delle famiglie, anche se le dimensioni si riducono - Secondo l'Istat dal 2006 al 2013 il numero totale di famiglie e' cresciuto del 7,6 per cento, passando da 23 milioni a 25 milioni (in media 2012-2013). Contemporaneamente, prosegue la diminuzione del numero medio di componenti per famiglia, che si attesta nel 2011 a 2,4. Fenomeno emergente e in crescita quello della "ricompattazione delle famiglie". Cresce negli ultimi anni il numero delle famiglie con due o piu' nuclei, che nel periodo 2012-2013 sono pari a 370 mila unita'. "La ricompattazione delle famiglie si va realizzando con il rientro dei figli nei nuclei genitoriali dopo separazioni, divorzi, emancipazioni non riuscite o attraverso la coabitazione con parenti. Le persone di 15 anni e piu' che vivono in famiglie con piu' nuclei sono 1 milione e 567 mila (+438 mila unita' nell'ultimo quinquennio)".
(Wel/ Dire)