Luconlus promuove corso gratuito a Roma. Seguiti 8 bambini Ido
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 mag. - Se la disabilità esclude ci pensano i cavalli a ridurre il gap tra le persone portatrici di handicap e il mondo dei 'normodotati'. Non si tratta di ippoterapia, bensì di 'Equitazione integrata', un'attività sportiva mirata all'acquisizione di abilità e competenze che aumentano il senso di autonomia, fiducia e autostima.
A Roma, grazie all'associazione Luconlus, è stato promosso un corso gratuito di Equitazione per bambini e ragazzi disabili appartenenti a nuclei familiari svantaggiati, in ragione di particolari condizioni economiche e sociali. Quest'anno sono stati 8 i soggetti coinvolti dai 6 ai 16 anni, tutti con disturbi dello spettro autistico e seguiti dall'Istituto di Ortofonologia (IdO), che hanno montato a cavallo una volta a settimana per 50 minuti presso il Circolo ippico Baccarat in via di Santa Cornelia Km.6. Probabilmente l'anno prossimo diventeranno 15 i posti messi a disposizione per un'attività che non trova ostacoli nemmeno con il brutto tempo: se piove si lavora in scuderia, si puliscono le stalle, le selle e i cavalli, perché bisogna prendersi cura degli animali anche quando piove o fa freddo.
"La relazione tra uomo e cavallo è forte ed esiste da sempre- esordisce Ludovica Bedeschi, ex amazzone di livello agonistico, psicologa e psicoterapeuta- preferisco parlare di Equitazione integrata e non di ippoterapia perché su quest'ultimo termine gravano aspettative sinistre. Il cavallo non cura nulla, e questo dobbiamo dirlo ai tanti genitori sfiniti dalla fatica di dover affrontare tutti i giorni la difficoltà di avere un bambino disabile. L'Equitazione integrata offre però al piccolo la possibilità di fare sport, integrandolo in realtà più vicine a quelle vissute dai suoi coetanei".
MITI DA SFATARE - "Non è vero che gli autistici hanno una sorta di amore a prima vista con il cavallo- afferma l'operatore 'Equitabile'- hanno paure e diffidenze. Sono incuriositi, ma allo stesso tempo temono la mastodonticità del corpo dell'animale. È vero che esistono comportamenti simmetrici tra i due soggetti- spiega la psicoterapeuta- perché il cavallo si comporta come un autistico, soffre delle pressioni e delle richieste continue, tende ad essere sfuggente con lo sguardo e bisogna trovare il modo di comunicare con lui. In questo il bambino autistico si sente un po' a casa".
Bedeschi prende poi le distanze da quelle "correnti psicologiche che proiettano sul cavallo tutta una serie di simbologie. È tutto molto più semplice e naturale- afferma- appartenente al campo dell'animale e non del medico". Poi fa una precisazione: "L'ippoterapia si differenzia anche dalla Pet therapy che è più tattile. Nel discorso del cavallo c'è invece un totale abbandono. La persona si lascia guidare in uno scambio di fiducia reciproca, che vede l'animale accogliere il bambino e il bambino chiedergli di non portarlo troppo lontano".
NO A BAMBINI SOVRACCARICATI - "Spesso i soggetti autistici sono sovraccaricati di corsi, nella speranza che frequentare diverse attività possa aiutarli a migliorare- fa sapere l'amazzone- e sono molto stanchi. Noi vogliamo che si divertino e si rilassino, così organizziamo soprattutto giochi a cavallo". In quest'attività la psicoterapeuta rimane sempre aderente alla realtà: "A volte si rischia di voler far fare a questi ragazzi cose troppo complicate per dimostrare che è aumentato il loro livello di competenze, ma poi non sono pronti. E nelle fasi di crisi possono mostrare comportamenti oppositivi. Bisogna mantenere una continuità nel lavoro- ripete- le battute di arresto ci sono, così come le regressioni e i salti in avanti".
I BENEFICI ATTESI - L'equitazione è uno sport che ha a che fare con il senso di responsabilità, di coordinamento motorio e cura dell'animale. "Con i ragazzi lavoriamo sull'interscambio e le abilità sociali, competenze che la persona può spendersi anche in altri contesti. L'Equitazione integrata rafforza la dimensione dell'autostima e dell'autonomia- spiega Bedeschi- perché i ragazzi preparano da soli il cavallo. L'animale diventa così un altro da sé con cui dover interagire in senso autonomo. Inoltre, va accompagnato, pulito e spazzolato. Tutte attività in cui bisogna usare gli strumenti corretti. Lavoriamo nel massimo della sicurezza e del rispetto dell'animale".
Ma sono tanti i risultati attesi: "L'Equitazione integrata aiuta a migliorare le abilità motorie, le capacità di coordinazione, il senso dell'equilibrio, il tono muscolare e l'elasticità delle articolazioni. Potenzia l'affettività- precisa la psicoterapeuta- le capacità sensoriali individuali, di concentrazione e di rilassamento, la memoria a breve e lungo termine. Promuove, inoltre, la socializzazione, sviluppando la comunicazione verbale e non".
(Wel/ Dire)