MINORI. Toscana. Garante infanzia: serve personale, servizi a rischio
Sestini: Attività 2013 positiva, più famiglie e meno comunità
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 mag. - Sempre meno minori sia in termini assoluti che in percentuale. Il prezzo del crollo della natalità si è fatto sentire anche nel 2013 in Toscana, una Regione che invecchia. Questo emerge dal rapporto del garante per l'Infanzia, Grazia Sestini che ha presentato i contenuti in commissione Affari Istituzionali del consiglio regionale e successivamente in conferenza stampa: "E' il tempo del consolidamento per noi- ha dichiarato davanti ai microfoni-. E' un bilancio negativo per i numeri dei minori in Toscana, che diminuiscono in termini assoluti e diminuiscono in termini percentuali, perché l'età media si allunga sempre di più. Invece, è un bilancio positivo perché sempre di più i bambini vengono mandati in famiglie e sempre di meno in struttura. Un bilancio positivo- ha aggiunto- anche per quello che riguarda l'aumentata la collaborazione con le altre strutture della Regione, coi servizi territoriali, col tribunale dei minorenni".
Il rapporto in chiaroscuro assume poi i connotati dell'allarme per il futuro: "Il livello dei servizi in Toscana tiene, ma soffre moltissimo la diminuzione del personale dedicato, degli assistenti sociali, degli psicologi. Non sono stati sostituiti quelli andati in pensione. Questo sistema che finora ha tenuto, temo che non ce la farà più se non ci sarà un aumento del personale dedicato". Di qui l'esortazione alla politica ad agire: "Lo so che c'è un blocco delle assunzioni legato al patto di stabilità, ma ribadisco l'appello che ho lanciato in commissione: servono un potenziamento del personale e della collaborazione istituzionale con i servizi sociali e con la giustizia".
Per quanto concerne l'aspetto demografico, l'indice di vecchiaia resta uno dei più alti in Italia (186) un valore inferiore solo alla Liguria (236,2) e al Friuli Venezia Giulia (189,6). Mentre sui disagi segnalati, per i quali privati, genitori, parenti o servizi sociali si rivolgono al garante, il 20% dipende dal conflitto fra genitori, il 23% per tensioni fra coniugi separati o divorziati in presenza di un affido condiviso, mentre il 7% dei casi è legato ad episodi di abusi sessuali e maltrattamenti fisici e psicologici.
(Wel/ Dire)
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