(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 mag. - E' "una ricerca di grande rigore e suggestione, che conferma la particolare rilevanza dell'ambito socio-educativo nella risposta penale e l'efficacia delle pene alternative nel ridurre il rischio di ricadute nel reato". Così Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia alla Camera, commenta la ricerca su recidiva e minori condotta dal Dipartimento per la giustizia minorile e presentata al convegno 'Tolleranza mille. Buone prassi di inclusione sociale per i minorenni autori di reato', organizzato dall'Ordine nazionale degli assistenti sociali e dal ministero della Giustizia.
L'esponente del Pd intervenendo al convegno in corso alla Sala monumentale a largo Chigi osserva: "La recidiva comporta un costo sociale ed economico non indifferente: disarma il senso di sicurezza di una collettività, deprime gli investimenti, incide negativamente sul bilancio dello Stato. Ridurre la recidiva si traduce perciò in un contributo tutt'altro che irrilevante alla crescita di un paese in termini di legalità, risparmio e competitività".
A giudizio di Ferranti dunque, quanto ai reati meno gravi, "sia per ciò che riguarda i minori sia per la delinquenza degli adulti occorre investire con più decisione nella direzione di interventi sociali ed educativi nell'area penale esterna". La ricerca, la prima in Italia a carattere 'longitudinale', conferma peraltro l'importanza e il ruolo del Dipartimento per la giustizia minorile, struttura che "andrebbe anzi valorizzata e sviluppata senza cedere al richiamo di una spending review dai risparmi effimeri".
(Wel/ Dire)