(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 lug. - Dalla Macedonia a Firenze per sopravvivere. E' l'odissea di Petar, un bambino di appena un anno affetto da atresia dell'esofago, una malformazione congenita che si manifesta con un'interruzione dell'esofago e che spesso, come nel caso di Petar, si associa alla presenza di una comunicazione (fistola) con la trachea. Il piccolo pesava appena tre chili e mezzo, nonostante avesse gia' un anno. Insieme ai genitori, e' volato nel capoluogo toscano per operarsi all'ospedale pediatrico Meyer dopo due interventi chirurgici eseguiti senza successo a Skopje e Belgrado. Il piccolo aveva gravissimi problemi respiratori e nutrizionaliche ne hanno richiesto il ricovero in rianimazione. L'esofago e' infatti il primo tratto del tubo digerente - quello che consente al cibo di arrivare dalla bocca allo stomaco - e la trachea la via di ingresso dell'aria nei polmoni. Una volta stabilizzate le condizioni del piccolo, si e' proceduto con l'intervento chirurgico, condotto dall'e'quipe della Chirurgia Neonataledel Meyer guidata dal dottor Bruno Noccioli, direttore di questa Unita' operativa.Grazie a questo delicato intervento l'esofago e la trachea sono stati separati eliminando la fistola che li metteva in comunicazione e sono stati ricongiunti i due monconi dell'esofago prima interrotti.
Al Meyer i medici operano questa patologia sin dal 1955ed e' una delle specialita' per la quale l'ospedale pediatrico si e' affermato anche a livello internazionale. L'intervento su Petar e' avvenuto con successo: i problemi respiratori causati dalla malformazione sono stati risolti, adesso il piccolo puo' alimentarsi naturalmente e ha recuperato peso arrivando a otto chili. Dopo i primi giorni in ospedale, Petar e' stato a lungo ospitato con i suoi genitori in una delle case d'accoglienza che il Meyer mette a disposizione delle famiglie: in questo modo i medici hanno potuto seguire direttamente l'intero decorso post-operatorio. Pochi giorni fa e' stato dimesso ed ha fatto ritorno a casa. Portera' avanti la riabilitazione seguito da medici di Belgrado in costante contatto con quelli del Meyer.
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)