(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 4 lug. - Ha chiuso il 4 luglio Casa Mose' di Messina, la struttura che per 7 mesi ha ospitato minori stranieri non accompagnati (misna) sbarcati lungo le coste italiane. A dare l'annuncio e' l'associazione Amici dei Bambini, costretta a chiudere i battenti a causa dell'insostenibilita' dei costi e della mancanza di contributi da parte delle istituzioni. "Nel corso dei 7 mesi di apertura di Casa Mose' abbiamo ospitato 70 minori stranieri non accompagnati, nord e centroafricani - dichiara il presidente dell'associazione Marco Griffino ai microfoni di Donatella Gori del Giornale Radio 1 - . Siamo stati protagonisti nell'affrontare le emergenze umanitarie degli ultimi anni, dall'Albania al Kosovo, dalla Bosnia all'Iraq e allo Sri Lanka. In queste emergenze c'era un gabinetto di regia in cui il governo convocava tute le Ong (piccole e grandi) e in quel contesto si stabilivano le strategie. Ora manca un coordinamento, per cui tante energie e tante disponibilita' sono buttate alle ortiche." "Casa Mose' e' una struttura di pronta accoglienza, ossia un servizio residenziale in una comunita' di pronto intervento per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che vivono in situazioni di emergenza - gli fa eco il referente del progetto Ai.Bi. Bambini in Alto Mare Diego Moretti - . L'obiettivo del servizio e' di fornire soluzioni immediate ai bisogni urgenti di alloggio, vitto e tutela, derivanti dalla situazione di grave disagio che vivono. Ma al di la' della mera definizione - continua Moretti - c'e' da dire che i ragazzi ospitati vengono chiamati per nome e trattati con amore filiale dai nostri operatori. "Tra il 3 e il 4 luglio- conclude - 7 ragazzi dei 16 ospitati trasferiti in altri contesti. Ne rimarranno 9, dei quali si prenderanno cura successivamente i servizi sociali".
La chiusura della struttura si deve all'assenza di coordinamento che ha di fatto determinato l'abbandono di Ai.Bi. a se stessa, non piu' capace da sola di sostenere i costi nel frattempo aumentati fino a 105 mila euro. Fortunatamente Ai.Bi. e' riuscita a raccogliere la disponibilita' all'accoglienza da parte di circa 1300 famiglie su tutto il territorio nazionale, ma sono ancora poche quelle che sono state attivate per l'accoglienza di minori stranieri non accompagnati.
Per questo motivo Ai.Bi "chiede l'aiuto di tutti a sostenere il progetto Bambini in Alto Mare e continua a dare la propria disponibilita' a reclutare famiglie alla causa della giusta accoglienza". Inoltre potra' contare per 5 anni su Casa Camaro, ex scuola d'infanzia data in comodato d'uso dalle suore di Maria Immacolata a Messina. "La speranza dell'accoglienza giusta continua, ma non e' piu' differibile da parte del governo un intervento pragmatico e risolutivo".
(Wel/ Dire)