(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 giu. - "La denatalità non è dovuta soltanto alla crisi economica, ma al sostanziale fallimento del nostro welfare o quantomeno dei capitoli relativi alle politiche per la famiglia, per l'infanzia e per i giovani. E l'unica risposta davvero efficace sarebbe una svolta culturale ancor prima che finanziaria. Occorre capire che i soldi spesi per sostenere i nuclei familiari e i più piccoli non sono un puro costo, ma un investimento per il futuro, e di conseguenza riportare i fondi sociali, fortemente depauperati negli ultimi anni, almeno al livello medio del 2009". Lo afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, commentando i dati del bilancio demografico Istat.
"Francamente- sottolinea la parlamentare di Fi- non può stupire nessuno che l'Istat abbia registrato l'anno scorso, nel nostro Paese, ventimila nati in meno rispetto al 2012 e il saldo naturale tra nascite e morti più basso di sempre, a conferma di una tendenza alla diminuzione delle nascite già osservata dal 2009 in poi. Spiegare il fenomeno con la sfavorevole congiuntura economica è giusto, ma anche troppo facile e troppo comodo. I dati sulla spesa sociale, direttamente o indirettamente riferita all'infanzia, ai giovani e alla famiglia, sono in costante ribasso da anni a tutti i livelli, anche perché si continua a considerare questa forma di investimento sociale un puro 'costo' da contenere, come tutti gli altri". Ne derivano, continua, "una riduzione dei servizi, l'abbassamento degli standard qualitativi, la perdita di opportunità e quindi, in un quadro economico oggettivamente difficile, una disponibilità sempre minore ad assumersi il 'rischio' di formare una famiglia". Questo andamento di fondo, prosegue la presidente, "si può contrastare solo con una netta svolta, culturale ancor prima che finanziaria: bisogna capire che i soldi spesi per la famiglia, per i bambini, per gli adolescenti e per i giovani sono soldi spesi per il nostro futuro. Quantomeno sarebbe necessario riportare mediamente al livello del 2009 tutti i fondi che oggi alimentano (si fa per dire) queste politiche e prevedere un piano straordinario per contrastare la denatalità e fenomeni in preoccupante aumento come la povertà minorile".
(Wel/ Dire)