Il dato emerge dall'ultimo rapporto di Save the children
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 giu. - Sono almeno 260 mila i minori tra i 7 e 15 anni coinvolti nel circuito del lavoro minorile in Italia: ben 1 su 20. Il dato emerge dall'ultimo rapporto di Save the children, realizzato in collaborazione con il ministero della Giustizia e presentato a Roma in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Nell'indagine dal titolo "Lavori ingiusti" si descrivono esperienze di lavoro minorile fra le piu' dure, sommerse e molto spesso collegate all'abbandono della scuola, che coinvolgono l'universo degli adolescenti in carico alla giustizia minorile; un sottoinsieme dell'intero universo di lavoratori under 16 nel nostro paese che conta circa 260.000 ragazzi e ragazze, pari al 7% della popolazione in questa fascia di eta'.
"Occupandoci di minori che vivono in situazioni di rischio, da anni entriamo in contatto con bambini e adolescenti coinvolti nelle peggiori forme di lavoro minorile, tra cui, forme di sfruttamento. Si tratta di un fenomeno grave che, in una misura piuttosto rilevante, e' presente anche in Italia, per questo abbiamo deciso di indagarlo, contribuendo a colmare un vuoto di dati in materia", sottolinea Claudio Tesauro presidente di Save the Children Italia. " Quest'anno, con il sostegno del ministero siamo riusciti a raggiungere giovani che solitamente sfuggono alle rilevazioni campionarie perche' si trovano per lo piu' fuori da circuiti importanti quali la scuola, in particolare coloro che si trovano nel circuito della giustizia minorile". Per realizzare l'indagine Save the Children ha interpellato sul lavoro minorile la totalita' dei ragazzi e ragazze che si trovano negli istituti penitenziari minorili (Ipm), nelle comunita' di accoglienza Penale (cpa) e nelle Comunita' ministeriali oltre a un significativo numero di ragazzi in carico all'Ufficio di servizio sociale minorile (Ussm) .
"Le risposte dei ragazzi descrivono esperienze e contesti di diffusa illegalita', dove si e' contratta l'idea di uguaglianza e dove si soffrono le discriminazioni non legate alle qualita' personali - continua Tesauro - Molto frequente poi e forte e' la relazione tra la dispersione scolastica e il lavoro precoce o ancora le connessioni tra la dispersione scolastica e la scelta di commettere atti illeciti. E' cruciale intervenire per spezzare questo circolo vizioso e garantire percorsi lavorativi positivi, grazie ai quali i ragazzi possano trovare adeguata realizzazione economica e sociale".
Tra le raccomandazioni ribadite da Save the Children nel corso dell'incontro l'adozione tempestiva di un Piano nazionale sul lavoro minorile che preveda da un lato la creazione di un sistema di monitoraggio regolare del fenomeno e dall'altro le azioni da svolgere per intervenire efficacemente sulla prevenzione e sul contrasto del lavoro illegale, e in particolare delle peggiori forme di lavoro minorile. "In occasione della giornata contro il lavoro minorile e' opportuno sottolineare i rischi in termini di lavoro minorile a cui i bambini e ragazzi sono esposti, anche nei paesi ad alto reddito - aggiunge Furio Rosati dell' Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) - Protezione sociale e monitoraggio sono strumenti essenziali per combattere questo fenomeno anche nei paesi sviluppati, soprattutto in un momento di crisi come questo in cui la perdita di reddito delle famiglie aumenta il rischio abbandono scolastico e l'esposizione al lavoro minorile".
(Wel/ Dire)