Famiglie arcobaleno plaudono a iniziativa università del Sannio
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 giu. - "Non esiste un solo motivo giuridico per discriminare le persone in base all'orientamento sessuale, tranne motivazioni ideologiche e politiche, che non dovrebbero mai inquinare il diritto: ciò vale tanto per gli adulti che per i minori e riguarda, naturalmente, anche il loro diritto di costituirsi in famiglia". Lo dice Giuseppina La Delfa, presidente di Famiglie Arcobaleno, associazione nazionale dei genitori omosessuali e transessuali. Il tema è stato approfondito nell'ambito del convegno 'Orientamento sessuale e protezione dei minori: aspetti di diritto internazionale e di diritto comparato', organizzato dall'Università degli Studi del Sannio - Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, che si è svolto a Benevento il 26 e 27 maggio scorsi. Nel corso della prima sessione, dedicata alla tutela dell'orientamento sessuale dei minori, è emersa la mancanza totale di strumenti giuridici di difesa dall'omofobia delle e dei giovani, una fascia d'età in cui sarebbe quantomai necessaria la protezione di individui dalle personalità ancora in formazione.
Gli esperti intervenuti, giuristi e magistrati di rilievo internazionale, hanno verificato e convenuto come il tema sia già abbastanza noto per discipline quali la Sociologia e la Pedagogia, mentre per la disciplina giuridica esso sia un terreno ancora sostanzialmente inesplorato. Per il prof. Roberto Virzo, dell'Università del Sannio, che ha organizzato la due giorni, ½Solo la Convenzione ONU per i Diritti del Fanciullo, del 1989, prevede che i minori debbano essere sempre tutelati e non possano essere oggetto di alcun tipo di discriminazione». È emersa quindi chiaramente l'insufficienza normativa degli ordinamenti, a cominciare da quelli dei Paesi occidentali, per la tutela dei minori omosessuali: mancano strumenti adeguati rivolti per esempio al contrasto del bullismo omofobico, "cui recentemente si è aggiunto il fenomeno del cyber-bullismo", ha osservato Virzo.
Il convegno è proseguito con l'approfondimento delle problematiche di tipo legale incontrate dai minori nell'ambito delle famiglie omogenitoriali, in particolare negli interventi di Berta Esperanza Hernßndez Truyol (University of Florida), dal titolo 'La tutela delle famiglie è tutelarne i minori: necessità fondamentali di cambiamento del diritto', e di Daniel Angelo Borrillo (Université de Paris Ouest Nanterre La Défense), dal titolo 'Strutture elementari di (omo)genitorialità'.
Significativa è stata anche la partecipazione del dott. Gustavo Sergio, presidente del Tribunale per i minorenni di Napoli, che ha presieduto i lavori di una sessione del convegno, dedicata all'omogenitorialità nel diritto internazionale privato, alla protezione dei minori, alla filiazione mediante gestazione di sostegno ed all'adozione e affidamento di minori a coppie omosessuali e single nell'ordinamento italiano. Secondo l'avvocato Alexander Shuster, del gruppo legale di Famiglie Arcobaleno, "Il dott. Sergio ha rilevato come sarà sempre più difficile o impossibile, per l'ordinamento italiano, non trascrivere atti coniugali, od istitutivi di rapporti di genitorialità, provenienti da altri Paesi".
Soddisfatta la Presidente di Famiglie Arcobaleno, che ha portato in quel luogo esperienze concrete e ha esplicitato ancora la necessità di legiferare al più presto nell'interesse del bambino, nato dalla volontà di due genitori, di cui solo uno purtroppo è riconosciuto in Italia: "Sono felice che un convegno di tale portata scientifica si sia svolto a Benevento", ha detto Giuseppina La Delfa. "È importante che queste tematiche vengano discusse da esperti internazionali, in luoghi dove il dibattito sui diritti delle persone omosessuali e transessuali e le loro famiglie tarda a arrivare".
(Wel/ Dire)