(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 gen. - "I detenuti hanno bisogno di fare un percorso di umanizzazione e insieme di responsabilizzazione. Allora, proprio in questa ottica, penso che 'Semi di libertà', il progetto pilota messo in piedi dall'Istituto Agrario di Roma Emilio Sereni, offra a chi è in carcere un'opportunità bellissima: quella di rimettersi in gioco grazie ad una reale possibilità lavorativa". Lo dice Maria Claudia Di Paolo, provveditore regionale dell'Amministrazione Penitenziaria del Lazio, intervenendo al convegno 'Violenza e minori. Prevenzione e recupero nella scuola e nel lavoro', organizzato dall'Istituto agrario romano 'Emilio Sereni', in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, il Ministero della Giustizia, la fondazione Lions International, l'Arsial - Regione Lazio e l'Istituto di Ortofonologia.
"Siamo orgogliosi di questo progetto, che vedrà- spiega il provveditore regionale- un gruppo ristretto di detenuti lavorare accanto a giovani studenti, esperti della materia, per creare un piccolo birrificio. Ci auguriamo tutti che questa esperienza venga poi messa a sistema". Di Paolo ha quindi parlato del carcere, "un mondo di separatezza- ha detto- non sempre raccontato dai media nel modo giusto. E se da una parte c'è questa difficoltà nel descrivere cosa accade veramente dentro a un penitenziario, dall'altra c'è l'Europa che, tirandoci per le orecchie, ci chiede di umanizzare la pena o di ridurre il sovraffollamento".
Una battuta, infine, anche sugli operatori penitenziari: "Loro-ha concluso- sono chiamati a svolgere un compito molto difficile, quasi impossibile, che è quello suggerito dalla Costituzione: punire chi ha infranto un patto sociale, facendogli scontare la pena, ma allo stesso tempo rieducarlo".
(Wel/ Dire)