(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 24 gen. - "Si informa che, i bambini con disabilita' non potranno essere accolti per l'impossibilita' di nominare personale specializzato (insegnanti di sostegno)". E' la disposizione inserita nell'avviso emesso dal comune di Reggio Calabria per la presentazione delle domande di iscrizione per le scuole dell'infanzia gestite dall'ente, commissariato per contiguita' mafiosa nell'ottobre del 2012.
L'avviso precisa che "per il nuovo anno scolastico 2014/2015 non saranno aperte le iscrizioni in forma gratuita alle scuole dell'infanzia private paritarie in convenzione; verra' rinnovata di diritto solo l'iscrizione all'anno scolastico successivo dei bambini gia' iscritti in forma gratuita negli anni precedenti, previa presentazione da parte dei genitori o di chi ne fa le veci del modello Isee".
Sull'esclusione degli bambini disabili dalle scuole comunali Sabina Berretta, responsabile per la Calabria del Coordinamento nazionale famiglie disabili gravi e gravissimi ha scritto una lettera alla commissione straordinaria che guida l'ente reggino denunciando " l'ennesimo provvedimento capestro che va a penalizzare il gia' tanto penalizzato mondo della disabilita'". Sabina Berretta ha evidenziato: "Non e' bastato privare le famiglie con un componente disabile dell'assistenza domiciliare. Non e' bastato privare i ragazzi disabili del servizio di trasporto trasformandolo in assegno di servizio, imponendo di fatto alle famiglie di farsi carico dell'anticipo di 250 euro mensili per un servizio privato, pena la non frequentazione dei ragazzi nei centri di riabilitazione o nei centri diurni. In questo modo si lasciano a casa tanti bambini disabili che hanno l'esigenza di frequentare l'asilo non solo come momento ludico ma come terapia riabilitativa per socializzare". L'esponente del coordinamento ha ricordato che, nelle classi reggine, il rapporto e' di 1 bambino disabile su ogni 25 alunni. "Con questo ultimo provvedimento - ha commentato amaramente Berretta - possiamo pregiarci di aver toccato il fondo, rasentando il culmine dell'incivilta', perche' la civilta' di una citta' si misura con i servizi che il comune e' in grado di garantire alle fasce piu' deboli. Questo provvedimento e' discriminante perche' viola la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita'". Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)