Percezione dei genitori è che manchino luoghi all'aperto
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 17 gen. - I minori italiani stanno moltissimo a casa: il 73% passa qui (a casa propria o di amici) il proprio tempo libero, a fronte di un 27% che lo trascorre fuori casa all'aperto con gli amici.Il dato segna un incremento del 18% rispetto al 2012, ma va analizzato tenendo in considerazione che e' stato rilevato nella stagione invernale mentre la precedente rilevazione alla vigilia dell'estate. A contenerlo e' la ricerca su "Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi" realizzata da Ipsos per Save the Children e Mondelez in Italia e presentata in occasione dei 3 anni di attivita' di "Pronti, Partenza, Via!", progetto promosso da Save the Children insieme a Mondelez International Foundation nelle aree periferiche di 10 citta' italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari, Ancona, Aprilia) a favore della pratica motoria e sportiva e dell'educazione alimentare dei bambini. Il 36% dei genitori, a fronte del 26% nel 2012, motiva lo stare a casa dei figli con la mancanza di "spazi all'aperto dove incontrarsi con gli amici", e questo sembrerebbe legato ad un leggero calo della disponibilita' di campi sportivi (-6% secondo i genitori, -3% secondo i figli). In generale, comunque, gli spazi pubblici permangono a disposizione di bambini e adolescenti essenzialmente nelle proporzioni indicate in passato (cioe' in 9 casi su 10, e' disponibile uno spazio di ritrovo o aggregazione) e sono giudicati in condizioni accettabili o piu' che accettabili da 3 intervistati su 4.
"La pratica sportiva e motoria dovrebbe essere una parte fondamentale nel processo di crescita di ogni bambino e adolescente. Al contrario, i dati rilevano un numero crescente di minori esclusi da attivita' cosi' importanti non solo per lo sviluppo fisico, ma anche cognitivo, relazionale, in una parola per il benessere generale di un bambino o un ragazzo", commenta Valerio Neri, direttore generale Save the Children Italia. "Le difficolta' economiche che attanagliano sempre piu' famiglie sicuramente sono una delle cause del minor numero di bambini che ha la possibilita' di fare sport e attivita' fisica, in aggiunta alle poche ore di pratica motoria in orario scolastico e alla scarsa educazione al movimento. Bambini piu' sedentari, disabituati all'incontro e confronto con i pari, che passano molto tempo a casa, rischiano piu' di altri non solo di sviluppare patologie ma anche di essere piu' tristi, depressi, soli".
Le abitudini alimentari. Due genitori su tre (64%) dichiarano di conoscere le regole alimentari di base tuttavia, per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, la ricerca evidenzia una flessione nel numero dei bambini e adolescenti che ne mangia ad ogni pasto (35% a fronte del 37% nel 2012) o una volta al giorno (35% contro il 39% dell'anno precedente) e un aumento di coloro che non l' assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31% contro il 24% del 2012). Per quanto riguarda il numero e regolarita' dei pasti, dalla ricerca emerge un dato particolarmente critico circa la prima colazione che ben un quarto dei ragazzi non consuma regolarmente: in particolare il 9% mai e il 16% a volte si', a volte no; inoltre con il crescere dell'eta' questo pasto perde il suo fondamentale ruolo e ben il 14% dei 14-17enni non lo consuma mai a casa ma al bar. Per cio' che concerne il pranzo, circa meta' dei ragazzi ha l'opportunita' di consumarlo con almeno un genitore (49%) o comunque a casa in compagnia di qualcuno (14%). La mensa scolastica serve solo un quarto dei ragazzi intervistati, che sale a meta' circa (48%) tra i 6-10enni.
La presenza della famiglia intorno al tavolo a cena risulta invece una costante nel tempo per quasi il 90% delle famiglie con bambini e ragazzi, anche se un convitato che risulta spesso presente e' la tv, accesa sempre in 4 famiglie su 10, occasionalmente nel 35% dei casi e assente soltanto in un quarto dei casi. La presenza della tv non e' certo legata all'assenza di vigilanza genitoriale, ma e' anzi una presenza bene accetta nella meta' dei casi o comunque tollerata (41%). Il fuori pasto e' un'abitudine che riguarda il 70% circa dei giovani intervistati, con maggiore occasionalita' al crescere dell'eta'. Pomeriggio e meta' mattina risultano alternativi per circa il 40% dei ragazzi intervistati, mentre solo 1 ragazzo sui 5 fa due break al giorno.
Il sovrappeso. L'obesita' minorile in Italia appare per i genitori un problema visibile e consueto: i genitori continuano a ritenere - in linea con il passato - che piu' di un terzo di bambini italiani sia sovrappeso od obesi ed un altro terzo che questa percentuale stia comunque tra il 20% e il 30%. I bambini piu' piccoli sono, secondo la percezione dei nostri intervistati, colpiti in misura quasi doppia rispetto agli adolescenti.
Tuttavia, quando si tratta di valutare lo stato di salute del proprio figlio, solo un genitore circa su 10 ammette un sovrappeso, mentre per l'80% delle famiglie i propri figli sono assolutamente nella norma. "Anche per quanto riguarda l'alimentazione, accanto a delle buone abitudini, sembrano consolidarsi delle tendenze poco sane, come non mangiare la frutta e verdura, saltare la colazione, concentrare i pasti piuttosto che fare i 5 consigliati al giorno, o mangiare con la tv accesa", spiega ancora Valerio Neri. "Se a delle cattive abitudini alimentari si associa, come spesso, accade, l'assenza di un'adeguata pratica sportiva e motoria, le conseguenze sul benessere di un bambino o un adolescente, sia sul piano fisico che emotivo, possono diventare rilevanti". Per tali ragioni Save the Children ha deciso di intervenire e nel 2011 insieme a Mondelez International Foundation e in partnership con il Centro sportivo italiano (Csi) e l'Unione italiana sport per tutti (Uisp ha avviato il progetto Pronti, Partenza, Via!".
L'intervento ha inteso sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini, genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita piu' salutari in aree particolarmente disagiate di 10 citta' italiane distribuite su tutto il territorio nazionale: Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari, Napoli, Bari, Palermo e Catania.
"A distanza di 3 anni sono 70 mila i bambini e gli adulti raggiunti, 10 le aree sportive e verdi anche pubbliche riqualificate e utilizzate per attivita' motorie, ricreative ed educative, 1.400 i professionisti coinvolti, fra operatori, insegnanti, pediatri, nutrizionisti e cruciale e' stato il contributo dei due partner che sin dall'inizio hanno partecipato alla definizione del progetto e ne hanno curato l'implementazione: il Centro sportivo italiano e l'Unione italiana sport per tutti", spiega Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
"'L'intervento e' consistito nel recupero e messa in opera di spazi come campi da gioco, percorsi sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche e ciclabili, con l'obiettivo di farne dei luoghi aperti a tutto il quartiere, contribuendo cosi' a contrastare fenomeni di emarginazione ed esclusione sociale. Inoltre sono state organizzate sessioni informative su alimentazione e stili di vita salutari, all'interno delle scuole primarie e sono stati aperti 10 punti informativi dove le famiglie possono incontrare professionisti, quali nutrizionisti e pediatri", spiega ancora Raffaela Milano. Oggi e domani (ingresso gratuito, dalle 10 alle 18) sara' anche possibile visitare la mostra fotografica "Pronti, Partenza, Via!". Le foto sono state scattate da Francesco Alesi in varie citta' italiane e rappresentano "I luoghi restituiti ai bambini" - con foto delle strutture sportive, educative o degli spazi cittadini recuperati o riqualificati -, ritratti dei bambini - nella sezione "I protagonisti del progetto"; l'ultima parte della mostra accoglie le foto scattate dai dipendenti di Mondelez in Italia.
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)