MINORI. Emilia Romagna, violenza e maltrattamenti, 1.500 in carico a servizi
80% abusi avviene in famiglia, vittime in maggioranza femmine
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 feb. - In Emilia-Romagna sono circa 1.500 i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali perché vittime di violenze e maltrattamenti (i dati sono aggiornati alla fine del 2011). Significa che due bambini o ragazzi ogni mille residenti minorenni hanno subito violenza. Il dato è in aumento: nel 2010 i minori assistiti erano 1.490, nel 2009 1.188, nel 2008 meno di mille (962). Nell'80,2% dei casi gli abusi sono avvenuti in famiglia, italiana per il 64,4%, da parte di un parente non convivente nel 7,1%. Le bambine sono le vittime più frequenti: il 57,6%. La violenza sessuale tocca il 28,5% dei casi esaminati, il maltrattamento fisico il 25,3%, la violenza assistita il 20,3%, il maltrattamento psicologico il 12,7%, la prostituzione il 9,5%, la trascuratezza grave il 9,3%. Le condizioni di rischio nel 2012 sono state 4.213 contro 89 abusi diagnosticati, secondo i dati dei servizi delle Neuropsichiatrie regionali.
Per fronteggiare un fenomeno in gran parte sommerso, la Regione Emilia-Romagna ha presentato le "Linee di indirizzo per l'accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento-abuso" rivolte a tutti i soggetti istituzionali coinvolti (servizi delle Aziende sanitarie, servizi sociali comunali, scuola, servizi educativi rivolti all'infanzia, associazioni e strutture del Terzo settore, forze dell'ordine, autorità giudiziaria). Obiettivo? Rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il percorso di accoglienza e cura dei minori che hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica.
"Vogliamo promuovere una cultura dei diritti per garantire in tutta la regione la stessa qualità della presa in carico- ha detto Carlo Lusenti, assessore alle Politiche per la salute- i servizi del sistema regionale devono saper leggere i bisogni di oggi, in rapido e profondo cambiamento rispetto a quelli di ieri, assicurando non tanto aumenti di prestazioni, ma capacità di relazione e integrazione. Fare di più, e soprattutto ancora meglio, è la nostra priorità". La Regione ha stanziato 500.000 euro per sostenere l'applicazione delle Linee di indirizzo, attraverso iniziative di informazione e formazione sugli operatori dei servizi e per rafforzare le reti territoriali per l'accoglienza delle vittime di maltrattamento. Risultato di un lavoro condiviso durato due anni e che ha coinvolto Asl, enti locali, scuola, le Linee guida affrontano quello che è a tutti gli effetti un problema di salute pubblica, per l'impatto che i fenomeni di maltrattamento hanno sulle vittime e più in generale a livello sociale.
Nel documento si analizzano i principali tipi di abusi (fisico, sessuale, trascuratezza grave, eccesso patologico nelle cure, violenza assistita) e si affrontano metodologia di intervento, modi e processi per riconoscere e far emergere le situazioni di malessere, attivazione dei servizi e lavoro in rete. Il fenomeno è in gran parte sommerso (proprio perché si manifesta all'interno della famiglia) e per questo è da contrastare attraverso la prevenzione, la rilevazione precoce delle situazioni, la protezione e la cura della vittima, il consolidamento di azioni disciplinari (sociali, sanitarie, educative, giuridiche) e integrate dei servizi. L'attuazione delle linee di indirizzo spetterà a coordinamenti locali che coinvolgono le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le Aziende sanitarie, gli enti locali. (Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)
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