'Centro generazioni' promuove convegno a marzo per colmare vuoto
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 feb. - "Sul territorio pugliese si lavora sui minori autistici solo adoperando i metodi comportamentisti. Da Bari in su non ci sono né psicologi né psicoterapeuti dell'età evolutiva, e a livello formativo non c'è altra proposta sia nelle università che nelle cooperative. C'è solo il metodo comportamentista". A dirlo è Paola Spadaro, presidente dell'associazione 'Centro Generazioni' che il 15 marzo a Barletta promuove il convegno 'Gli autismi nei luoghi, nei modelli, nelle persone', presso la Sala Convegni Giovani Open Space in viale Marconi 49 dalle ore 8 alle 20, per colmare un vuoto formativo e portare in Puglia il modello evolutivo Dir/Floortime.
"Gli unici che si occupano di minori sono i comportamentisti, perché solo chi adotta questo metodo può lavorare sull'infanzia senza avere una formazione specifica- prosegue la psicologa- da questo gap formativo è nata la necessità di trovare esperti in altri approcci che potessero lavorare in un modo diverso e più vario con i bambini coinvolti nel disturbo autistico". L'Applied behaviour analysis (Aba) "va bene per affrontare alcune problematiche, ma non tutte. È necessario dare vita a un percorso di formazione su metodologie terapeutiche differenti- chiarisce Spadaro- e riconoscibili sul piano scientifico, dal momento che la Regione dà i finanziamenti solo alle famiglie che adoperano trattamenti comportamentisti". Il modello Dir, tra i metodi evolutivi, è "l'unico menzionato nelle Linee guida dell'Istituto superiore di Sanità come equivalente all'Aba. Allora- sottolinea il presidente del 'Centro Generazioni'- cavalchiamo anche noi l'onda ministeriale senza andare contro le nostre etiche professionali". La dottoressa ha anche una formazione Aba, essendo "importante conoscere tutto e avere un linguaggio comune con gli altri operatori che lavorano qui a Barletta". Le istituzioni, secondo la psicologa, "hanno paura di prendersi carico di metodologie diverse da quella comportamentale ed è difficile per un operatore istituzionale, o un medico che lavora nelle istituzioni, portare avanti un metodo diverso". Ma l'associazione promotrice del convegno sa che "al centro di ogni progetto terapeutico c'è un bambino, diverso da tutti gli altri. Bisogna fare il suo bene, capire di cosa ha bisogno senza farsi bombardare da una unicità di approcci che vedono nell'Aba l'unicum. La parola psicodinamica spaventa- aggiunge- ma psicodinamica non vuol dire psicoanalisi".
Spadaro continua a ripetere che "oggi più che mai diventa necessaria un formazione in entrambi gli approcci, evolutivo e comportamentale, altrimenti non si va avanti. Non voglio far pendere l'ago della bilancia solo da un lato, voglio invece equilibrare le conoscenze per andare verso un approccio che manca completamente sul nostro territorio: quello integrato che sto studiando all'Istituto di Ortofonologia (IdO)".
L'esigenza di dare vita a questo evento formativo parte quindi dalla percezione di una doppia difficoltà: "Quella del ministero nell'accettare metodi che difficilmente siano manipolabili scientificamente- spiega il presidente- e quella di noi clinici di dover utilizzare approcci che non possano essere campionati nei dati. Il convegno 'Autismi' sarà anche un'occasione per fare luce su come le Linee guida dell'Istituto superiore di Sanità siano state tradotte a livello regionale, dal momento che in Puglia i metodi evolutivi sono stati cassati". Il modello Dir sarà presentato durante il seminario da Maria Teresa Sindelar, psicologa, psicoterapeuta e docente allo 'Jung Institute' di Zurigo, Svizzera.
(Wel/ Dire)