Per la commissaria europea Malmström e' necessario un cambio di rotta
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 feb. - Mercoledì pomeriggio il Parlamento Europeo di Bruxelles ha ospitato l'evento pubblico 'My Destination is Unknown" (La mia destinazione è sconosciuta) organizzato dalla Federazione internazionale Terre des Hommes e dalla parlamentare Nathalie Griesbeck, del Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE).
Durante la conferenza Farah, un rifugiato di 18 anni arrivato a Malta dalla Somalia, si è rivolto ai leader europei: "Ci saranno sempre più bambini e ragazzi che continueranno a migrare verso l'Europa senza documenti, rischiando di morire per raggiungerla, come già è accaduto ad oltre 19.500 persone[1] negli ultimi 25 anni". La Commissaria Europea Cecilia Malmström ha dichiarato: "Attualmente per loro non esiste un modo legale per arrivare in Europa: è perciò necessario un cambio di rotta".
I minori che lasciano la loro famiglia d'origine per scappare dalla violenza, dalle catastrofi naturali e dalla povertà, sono portatori di diritti e "devono essere protetti senza alcuna discriminazione- scrive Terre des Hommes- ma le autorità pubbliche spesso non ottemperano ai loro compiti. La detenzione di minori migranti è una realtà in molte parti dell'Europa". In questo evento pubblico Terre des Hommes e Natalie Griesbeck hanno lanciato un "forte monito ai leader e ai governi europei per ricordare i precisi impegni che l'Europa si è data per la protezione dei bambini".
Farah, testimone dell'odissea di tanti bambini migranti, si è rivolto ancora ai leader europei affermando: "Bambini e ragazzi come me continueranno a migrare verso l'Europa senza documenti, pagando i trafficanti di esseri umani, e correranno il rischio di morire in mare per raggiungere la loro meta in Europa. Il regolamento di Dublino non fermerà questo flusso, i giovani migranti continueranno a muoversi verso e dentro l'Europa, con o senza uno status legale". Ad ascoltarlo 80 rappresentanti delle istituzioni europee, governi, autorità locali, organizzazioni non governativi e professionisti che hanno affrontato il fenomeno dei minori migranti a partire dalla testimonianza diretta di Farah.
Farah ha da poco compiuto18 anni. Ha lasciato la Somalia con la sua famiglia quando aveva appena tre anni. La sua infanzia in Kenya è stata felice ma nella prima adolescenza ha subito abusi tali che hanno fatto maturare in lui la decisione di partire e cercare protezione in Europa. Per 9 mesi ha viaggiato attraversando l'Uganda, il Sud Sudan, il Sudan e, dopo aver passato il deserto del Sahara, è giunto in la Libia e da qui si è imbarcato per Malta. Nel suo viaggio ha vissuto sulla sua pelle violenze, abusi e prigionia. Nel 2012, sbarcato a Malta, è riuscito a ottenere lo status di rifugiato. La sua è una storia esemplare dei milioni di bambini e adolescenti che migrano.
Ma l'associazione Terre des Hommes continua a chiedersi sui bambini migranti se "l'Europa adempierà ai suoi impegni. Il commissario Europeo Cecilia Malmström si è rivolta ai partecipanti della conferenza facendo un breve excursus sui passi avanti della Commissione europea per garantire protezione ai minori migranti. 'E' proibito trattenere i bambini migranti- ha aggiunto- essi devono avere l'assistenza e l'accesso agli stessi servizi sociali degli altri bambini: questa è la legge europea. Storie drammatiche come quelle di Farah dimostrano come sia difficile raggiungere l'Europa, ma anche come l'Europa si arricchisca della presenza sul suo territorio di talenti e grandi passioni portate dai giovani come lui. Cambiare le modalità di entrata in Europa è la nostra sfida più grande e difficile, tenendo anche in considerazione l'ascesa del populismo e della xenofobia'".
Un panel di parlamentari europei ha poi condotto un dibattito sul tema, concordando che l'Unione Europea ha l'obbligo di proteggere i minori migranti in quanto uguali a tutti i bambini. "E' importante che tutti gli Stati dell'Unione Europea implementino la legge europea, che già assicura un livello di protezione sufficientemente alto", è stato dichiarato. La parlamentare Nathalie Griesbeck, autrice della risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione dei minori non accompagnati in Europa, ha concluso così la conferenza: "Non bastano delle misure simboliche, sono necessari dei cambiamenti reali, come pure una politica proattiva. Conosciamo le rotte che percorrono i minori, siamo consapevoli della loro grande vulnerabilità. E' nostro preciso dovere fare di più. L'Unione Europea deve fare di più e incoraggiare gli Stati Membri a fare di più. Dobbiamo opporci a pratiche purtroppo diffuse come quelle di trattare questi minori come migrant illegali. Dobbiamo prenderci cura di questi minori, chiunque essi siano e in qualsiasi situazione si trovino, in quanto portatori di diritti inalienabili. L'Europa è la culla dei Diritti Umani, non dimentichiamolo".
(Wel/ Dire)