(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 21 feb. - Il presidente dell'ordine degli assistenti sociali Silvia Mordeglia scrive una lettera aperta alla iena Matteo Viviani, che ha realizzato e trasmesso nel corso della trasmissione Le Iene dello scorso mercoledì 5 febbraio un servizio dal titolo intitolato "Quando gli assistenti sociali tolgono i bambini". La storia raccontata da Viviani ha come protagonisti due bambini molto piccoli, allontanati dalla loro madre. Secondo la presidente dell'ordine, la prima forte impressione che emerge dal video è che nessuno degli adulti chiamati in causa abbia svolto al meglio il suo lavoro. Oltre al grande "senso di disagio, personale e professionale", la Mordeglia dichiara di non comprendere il taglio con cui l'autore ha scelto di raccontare una storia così dolorosa e complessa, a cominciare innanzitutto dal titolo.
"Come assistenti sociali operiamo in tutte le fasi dell'intervento per la prevenzione, il sostegno ed il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio - scrive la presidente dell'ordine - . Il nostro lavoro è svolto anche in collaborazione con altre figure professionali che contribuiscono, ognuna con le proprie competenze, a prendere le decisioni e a mettere in campo le azioni migliori possibili per i bambini, le donne e gli uomini coinvolti. Generalizzare su un intero gruppo allontana le responsabilità individuali e attaccare l'intera professione sminuisce la delicatezza e la complessità delle situazioni che gli assistenti sociali seguono giornalmente". La Mordeglia si dichiara preoccupata del fatto che in questo modo si corre il rischio di "pregiudicare le migliaia di percorsi di collaborazione attualmente in essere tra cittadini e professionisti che quotidianamente riescono a mettere in moto relazioni positive di sostegno e di superamento di situazioni problematiche", allontanando chi ha bisogno di un supporto. Come Consiglio nazionale dell'Ordine degli assistenti sociali, è stato già provveduto a contattare l'Ordine regionale competente per approfondire ciò che è accaduto: i fatti segnalati saranno accertati e il consiglio verificherà le responsabilità individuali dei colleghi, procedimento tra l'altro già avviato dall'Ordine regionale della Lombardia.
L'augurio della Mordeglia - si legge nella parte conclusiva della lettera - è quello che "si possa sempre raccontare al meglio il nostro lavoro di assistenti sociali che ogni giorno, in situazioni disagiate e con carenze di risorse, senza clamori, in un panorama sociale segnato da frammentazione e crescente conflittualità, aiutano i bambini e le loro famiglie a superare le difficoltà e a vivere in modo migliore".
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)