(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 5 dic. - Congedi parentali part-time, servizi piu' adatti alle esigenze delle famiglie e accessibili anche a bambini in condizioni di poverta': e' l'appello per una svolta delle politiche per l'infanzia lanciato durante il secondo convegno nazionale "Orientarsi nei servizi per l'infanzia, innovarli, valutarli, con i genitori", svoltosi a Napoli nell'ambito del progetto TFIEY Italia.
E' stata l'occasione per riunire esperti nazionali e internazionali e ragionare su potenzialita' e limiti del panorama nazionale. Il punto di partenza sono stati i dati: il numero di minori in poverta' assoluta in Italia e' raddoppiato tra il 2011 (723 mila bambini e ragazzi) e il 2013 (1 milione 434 mila). In Europa, invece, sono 27 milioni i bambini a rischio poverta': un numero che equivale alla somma della popolazione di Olanda e Belgio. "L'investimento nei primi anni di vita ha effetti molto positivi, soprattutto verso bambini in contesti svantaggiati - ha ricordato Marzia Sica della Compagnia di San Paolo -: un euro investito nella prima infanzia viene trasformato, secondo molti studi, in sette euro di rendita, un investimento sul futuro". Oggi in Italia si investe troppo poco, soprattutto al Sud, dove "esiste una profonda iniquita', che sfocia nella negazione dei diritti fondamentali" come ha avvertito Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. "Senza un intervento serio per ridurre la disuguaglianza che permea il Paese ogni ragionamento sullo sviluppo economico sara' assolutamente velleitario" ha aggiunto.
Investire sui servizi, dunque, ma coinvolgendo i genitori: "Nei programmi per la prima infanzia il loro ruolo e coinvolgimento e' un punto chiave per garantirne la qualita'" ha sottolineato Joan Lombardi, deputy assistant secretary nell'amministrazione Clinton e advisor della Fondazione Bernard Van Leer. "Nella primissima infanzia e' fondamentale che i genitori, entrambi, possano trascorrere del tempo con i propri figli - ha evidenziato Daniela Del Boca, docente di Economia politica all'Universita' di Torino -: la compresenza dei genitori rende i bambini piu' equilibrati, meno fragili ed e' molto piu' importante per il benessere del bambino rispetto alla disponibilita' di risorse economiche". Anche il ruolo dei nonni e' centrale, ma "per lo sviluppo e la crescita del bambino e' importante anche la frequenza di servizi per l'infanzia - ha evidenziato Del Boca -, in primis gli asili nido, che consentono un migliore sviluppo cognitivo. E questo e' vero soprattutto per i bambini appartenenti a famiglie in condizione di deprivazione".
"Ci sono spazi per introdurre politiche piu' efficaci e riprogettare i servizi, rendendoli piu' adeguati alle esigenze di oggi e piu' sostenibili economicamente" ha sollecitato Mariagrazia Pellerino dell'Osservatorio nazionale Infanzia e Adolescenza, commissione Infanzia Anci e assessore del Comune di Torino. Sandra Zampa, deputata nella commissione parlamentare su infanzia e adolescenza, ha ammesso che "la politica non sa guardare al futuro. In una recente audizione abbiamo ascoltato la proposta di Tfiey di deviare risorse attualmente impiegate per trasferimenti economici destinandole al potenziamento dei servizi, per aumentare l'accesso e contemporaneamente creare nuovi posti di lavoro. E' una proposta che condivido. Purtroppo ci sono anche parti politiche che la pensano diversamente".
Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan, ha sottolineato l'importanza della valutazione d'esito dei servizi: "Serve a stimolarci a fare meglio e innovare e ci aiuta a uscire dalle trappole della partecipazione soltanto parlata. Il futuro che ci aspetta e' quello dell'innovazione basata su valutazioni trasparenti di esito a favore dei bambini e delle loro famiglie".Il progetto Tfiey e' coordinato dalla Compagnia di San Paolo in collaborazione con le Fondazione Emanuela Zancan, Fondazione Cariplo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione CON IL SUD.
Fonte: Redattore sociale (Wel/ Dire)