(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 apr. - "E' scandaloso che siano trascorsi 500 giorni dalla scadenza dell'osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza: piu' di un anno e mezzo che non riusciamo ad avere la ricostituzione dell'osservatorio e non e' spiegabile perche' e' una realta' a costo zero". La denuncia arriva dalla prestigiosa Sala della Regina di Montecitorio per voce del Garante per l'infanzia e l'adolescenza dal palco durante la presentazione della Terza Relazione al Parlamento dell'Autorita' garante per l'infanzia e l'adolescenza, tenutasi questa mattina.
Una denuncia che arriva durante una giornata in cui, secondo il Garante Vincenzo Spadafora, "c'e' poco da celebrare" ma che e' segno di un certo "disinteresse" da parte delle istituzioni. Disinteresse che oggi si e' manifestato anche nell'assenza di rappresentati del governo alla presentazione della Relazione del Garante. "Oggi per la prima volta il grande assente e' il governo - ha detto Spadafora nel suo intervento -. E devo dire la verita' non sapevamo neanche chi sollecitare, a chi rivolgerci. Speriamo che quanto prima questa situazione si risolva". Per Spadafora, "la relazione e' un momento per fare il punto della situazione alla presenza di tantissime associazioni e avere un rappresentate del governo voleva dire avere un interlocutore che poteva assumere qualche impegno. Speriamo che questa assenza sia soltanto casuale e che adesso si possa lavorare bene".
All'assenza del governo, Spadafora ha risposto con una lettera inviata questa mattina proprio al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. "Gli ho chiesto di mettere tutta quella energia e velocita' che sta mettendo nella sua azione di governo anche per le politiche dell'infanzia e adolescenza - ha spiegato Spadafora -. Renzi si faccia promotore di un coordinamento presso la presidenza del Consiglio di tutte quelle strutture che si occupano del tema. Sia lui ad insediarlo, almeno ad avviarlo e consenta di dare un segnale forte di attenzione del governo a tutti coloro che operano in questo settore, che vogliamo interpretare come tale nonostante l'assenza di oggi". Dal Garante, poi, un messaggio anche al ministro del Welfare, Poletti. "Il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha avuto le deleghe politiche giovanili e della famiglia. Mi auguro che il ministro possa dare il prima possibile le deleghe ai suoi sottosegretari".
Un appello alle istituzioni, quello del Garante, per ricordare i ritardi accumulati per quanto riguarda il Piano nazionale sull'infanzia e l'adolescenza. "Il Piano nazionale e' previsto da una legge del 1997 che prevedeva un piano ogni due anni - ha spiegato Spadafora -. Noi, nel 2011, abbiamo approvato l'ultimo piano ed e' il terzo dal 1997". Ma il richiamo del Garante, riguarda anche l'azione politica del governo. "Parlare di diritti di bambini e degli adolescenti - ha spiegato Spadafora - significa anche parlare di economica e di politiche di sviluppo. Investire oggi su infanzia e adolescenza significa avere meno famiglie povere, significa lavorare sul welfare di domani e meno spese assistenziali. Credo che non debba piu' esserci un Def senza che si valuti l'impatto che quelle misure avranno sui bambini e sugli adolescenti. I tagli provocano una serie di disagi i cui costi, dopo, sono superiori all'investimento iniziale. E per lo Stato diventa una perdita".
Tra le urgenze sottolineate dal Garante, anche quella della poverta'. "Sappiamo dove vivono e dove sono i 2 milioni di bambini e adolescenti che sono in condizione di poverta' - ha spiegato Spadafora -. Sono concentrati nelle regioni del Sud, mentre tantissimi fondi dell'Unione europea non vengono spesi come dovrebbe essere. Credo che il governo debba accelerare l'utilizzo di questi fondi perche' solo in questo modo possiamo evitare che questi bambini crescano nella poverta' e che siano degli adulti altrettanto poveri e incapaci di trovare un lavoro e mettere in piedi una famiglia". A preoccupare il garante anche gli obiettivi mancati sulla dispersione scolastica, ma tra le priorita', Spadafora ha indicato soprattutto i livelli essenziali e le prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. "Su questo abbiamo fatto un tavolo di lavoro importante con un gruppo di associazioni del cartello Batti il 5 e abbiamo elaborato una proposta che sottoporremo ai parlamentari e alla Commissione bicamerale infanzia e a tutti coloro che possono avere un ruolo sul tema".
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)