(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 11 apr. - "Lo sviluppo sereno e libero dei minori è oggi minacciato da fattori che hanno origini diverse. Pesano innanzitutto le dinamiche della esclusione sociale che in tempi di crisi si dispiegano in forme particolarmente gravi. Com'è noto, in Italia gli indici della diseguaglianza sono in peggioramento e con essi anche quelli della povertà. Abbiamo sempre più poveri, una classe media in difficoltà e i ricchi sempre più ricchi". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la presentazione della relazione annuale del Garante dell'Infanzia a Montecitorio.
"L'Atlante dell'infanzia a rischio di Save the Children (che riprende i dati Istat) sottolinea come dal 2007 al 2012 sono raddoppiati i minori che non possono permettersi molti beni essenziali (da 500 mila a più di un milione) e che solo nel 2012 il loro numero è cresciuto del 30% rispetto all'anno precedente- sottolinea Boldrini- le situazioni di disagio sociale sono più pesanti per le famiglie numerose e per quelle che vivono nell'Italia meridionale. Le risorse destinate ai servizi diretti alla prima infanzia, tra i quali gli asili-nido, sono largamente insufficienti e questo comporta una diminuzione della capacità di sostegno pubblico ai nuclei famigliari in difficoltà. E' qualcosa che fa riflettere".
Purtroppo, dice ancora, "negli ultimi anni si sono ridotte anche le fonti di finanziamento al mondo dell'associazionismo e del volontariato che svolge nel nostro paese un'opera insostituibile nel sostegno ai minori svantaggiati. Questa tendenza va invertita. Dobbiamo assolutamente fare di più per assicurare a tutti i bambini e alle bambine che vivono in Italia una tutela effettiva dei loro diritti fondamentali e una vera eguaglianza delle opportunità, perché oggi dal Rapporto si evince che l'ascensore sociale si è fermato".
"Bisogna investire sui nostri giovani per spezzare quel ciclo dello svantaggio sociale che rischia di penalizzare proprio le energie che sono indispensabili per il futuro del nostro Paese. E si tratta di un investimento indubbiamente vantaggioso perché ha l'obiettivo di prevenire fenomeni di devianza giovanile e l'abbandono scolastico che comunque richiederebbero l'intervento pubblico. Un intervento che però arriva spesso quando il danno è ormai compiuto", osserva Boldrini.
(Wel/ Dire)