(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 set. - Investire nella prima infanzia produce un importante ritorno in termini di sviluppo economico, culturale e sociale. I pediatri dell'Associazione culturale pediatri (Acp) sono tra i promotori del convegno nazionale 'Investiamo nei primi mille giorni di vita!', che si terra' sabato 28 settembre, a Forli', presso l'Auditorium Cariromagna.
Economisti dello sviluppo, educatori, esperti di neuroscienze "concordano sul fatto che maggiori investimenti nella salute, nell'educazione nei primi anni di vita producono un importante ritorno in termini di sviluppo del capitale umano, produttivita' e coesione sociale, molto maggiore che gli investimenti nelle eta' successive. Agenzie quali l'OMS, l'UNICEF e l'UNESCO sottolineano ormai da anni questa necessita'- precisano i pediatri- e si apprestano a indicare gli investimenti precoci come uno dei nuovi obiettivi del millennio a partire dal 2015".
Puntare sui bambini non e' un "costo ma un investimento a lungo termine". I Paesi in cui le politiche pubbliche a "favore dei piu' piccoli sono maggiori e continuate presentano meno problemi sociali e piu' crescita economica. Germania, Inghilterra e Stati Uniti hanno gia' da anni imboccato questa strada. L'Italia, invece, nell'ultimo decennio ha subito un calo progressivo e inesorabile degli investimenti economici nelle aree che piu' impattano sulla crescita dei bambini: scuola, sanita' e servizi socio educativi, a partire dai nidi. Un trend perdente che ha gia' prodotto danni nelle nuove generazioni e soprattutto perdita di opportunita'. Bambini (e loro genitori) lasciati a se stessi saranno piu' probabilmente adolescenti problematici e adulti in difficolta'".
Il convegno di Forli' a cui contribuiscono economisti e ricercatori nelle aree della salute, dell'economia, delle politiche sociali ed educative intende contribuire con analisi e proposte concrete a invertire la rotta, richiamando tutti alla responsabilita' di promuovere il cambiamento. I pediatri Acp sottolineano in particolare il valore della prevenzione che non e' solo sanitaria, ma culturale e psico-sociale. "Investire sui bambini e sui loro genitori e' progettare un futuro di cambiamento".
Il convegno di Forli' e' organizzato dal Centro per la Salute del Bambino di Trieste in collaborazione con il Centro Studi per il Benessere e la Salute Mentale del Bambino e dell'Adolescente di Forli', entrambi in prima linea nella promozione dello sviluppo e dell'educazione infantile.
½Il cervello ha il suo massimo sviluppo e capacita' di apprendere nei primi due-tre anni di vita quando i bambini assorbono qualsiasi nozione e recepiscono ogni stimolo, con effetti che resteranno per tutta la vita", spiega Enrico Valletta, pediatra Acp e direttore dell'U.O. di Pediatria dell'Ausl di Forli', oltre che componente della segreteria scientifica del congresso.
Un esempio significativo e' il linguaggio, come chiarisce Giorgio Tamburlini, medico pediatra, presidente del Centro per la Salute del Bambino di Trieste: "I bambini nati in famiglie con un basso livello educativo, a tre anni, hanno sentito tre volte meno parole dei figli con genitori di elevato livello culturale, e di conseguenza possiedono un vocabolario molto meno ricco, aspetto che condizionera' il loro futuro scolastico e sociale".
Anche per quanto riguarda la diffusione e l'accesso agli asili nido, l'Italia e' fanalino di coda nell'Unione Europea, e per questo e' stata richiamata dalla Commissione: "L'asilo nido e' come noto luogo di promozione cognitiva e sociale. Inoltre- prosegue ancora Tamburlini- le infezioni contratte precocemente riducono quelle tardive, e hanno un effetto protettivo su molte malattie croniche dell'infanzia, tumori compresi".
La frequenza al nido porta "importanti vantaggi sullo sviluppo cognitivo e sociale complessivo del bimbo- aggiunge Nadia Bertozzi, responsabile del Centro Famiglie del Comune di Forli'- occorre, quindi, incoraggiarne la frequenza, specialmente per chi si trova in condizioni di svantaggio culturale o sociale, in quanto gli effetti saranno ancora maggiori e supportare queste famiglie con azioni e interventi ad esse dedicate".
Per questi motivi l'Acp conclude: "e' importante che le amministrazioni comunali, nonostante l'attuale difficile congiuntura economica, si sforzino di trovare il modo di offrire servizi per l'infanzia e le famiglie a costi accessibili e che il Governo faccia la sua parte".
(Wel/ Dire)