'Trattamento medico puo' aiutare ad affrontare problema'
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 set. - Un bambino su sei fa la pipi' a letto, ma i genitori non lo dicono. É quanto emerge da un'indagine condotta dal Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia).
"L'enuresi e' un problema reale", ha dichiarato Claudio Frattini, responsabile dipartimento formazione Simpef e coordinatore scientifico del congresso. "I genitori- ha aggiunto- non ne parlano, un po' per vergogna, un po' perche' lo ritengono un fatto del tutto normale avendone spesso sperimentato degli episodi da bambini". A sua volta il "pediatra di famiglia pensa che se il genitore non ne parla e' perche' il problema non esiste. Un vero e proprio circolo vizioso". Con questo progetto "vogliamo misurare puntualmente- ha proseguito- le dimensioni del problema, e contribuire a sollecitare pediatri di famiglia e genitori a far emergere l'enuresi notturna e ad affrontarla".
Nello specifico, il progetto in questione si compone di due parti: l'indagine epidemiologica, volta a stabilire la frequenza del disturbo tra bambini e bambine nella fascia d'eta' 6-8 anni, "quella piu' critica- ha precisato Frattini- perche' se l'enuresi notturna permane dopo i 5 anni, vuol dire che siamo di fronte a un disturbo vero e proprio e non al fenomeno, presente nei piu' piccolini, che tende a risolversi spontaneamente", e l'organizzazione di corsi di formazione per i pediatri di famiglia. "Gli obiettivi sono, in questo caso, di colmare un gap formativo che deriva in parte dall'universita', in cui di enuresi si parla ancora poco, e di migliorare intercettazione, diagnosi e terapia di questo problema".
L'indagine epidemiologica prevede la somministrazione a oltre 4 mila famiglie, in questa prima fase nella sola Lombardia, di un questionario sul comportamento dei propri figli. La ricerca e' partita, contestualmente ai primi corsi di formazione, a gennaio 2013 e si concludera' a fine dicembre. "Ad oggi- ha spiegato Rita Caruso, condirettore scientifico del progetto con Antonio D'Alessio- abbiamo analizzato quasi 2.200 questionari e ne e' emerso un dato estremamente significativo: 338 bambini e bambine tra i 6 e gli 8 anni, pari a oltre il 15% del campione, rappresentativo della popolazione pediatrica italiana, soffrono di enuresi notturna. Ma cio' che impressiona e' che solo 26 di loro, cioe' 1 su 12 di chi ne avrebbe bisogno, e' curato adeguatamente".
La cura puo' essere comportamentale, con l'adozione di abitudini che possono sembrare banali e scontate, ma nella pratica molto importanti per migliorare la funzionalita' vescicale e regolare la diuresi, associata a farmaci come la desmopressina, analogo dell'ormone antidiuretico, e gli anticolinergici, per controllare l'iperattivita' della vescica. Utile e' anche l'utilizzo di un sensore posto sulle mutandine che a contatto con le gocce di urina emette un segnale acustico e sveglia il bambino che completa la minzione in bagno. Aiuta l'instaurarsi di un riflesso condizionato che determina, dopo alcune volte, un risveglio autonomo alla comparsa dello stimolo minzionale. "E' importante impostare un trattamento medico dell'enuresi- ha concluso Caruso- che contrariamente a quanto molti possano ancora pensare non ha un'origine psicologica, perche' e' un disturbo che riduce l'autostima e aumenta il rischio di incontinenza in eta' adulta, in particolare nelle donne dopo i 50 anni".
(Wel/ Dire)