(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 set. - Prima il danno e poi la beffa. Il 31 luglio e' stata messa sotto sequestro una chiesetta di cinque metri per cinque che una dozzina di ragazzi autistici dai 16 ai 26 anni, dell'associazione di genitori 'L'Emozione non ha voce', sta costruendo a Roma all'interno del parco sportivo comunale del XV municipio (ex XX), nella sede operativa dell'Associazione nazionale pet e terapia (Anpet) in viale di Tor di Quinto 57/B. "A questo si aggiunge il pericolo dello sgombero- fa sapere, all'agenzia Dire, Federica Bochicchio, presidente dell'Anpet- una beffa, appunto, perche' noi ammettiamo di aver occupato in questo parco, e in accordo con il Comune, uno spazio di 2.000 metri a fini sociali (per lavorare con i bambini disabili), ma sono almeno 13 anni che chiediamo per iscritto di avere il regolare permesso. La nostra sede sorge in un luogo comunale ma lo sapevano tutti- specifica la psicoterapeuta- si pensi che confiniamo con il Quarto reggimento Carabinieri a cavallo presso la Caserma Salvo D'Acquisto".
La situazione e' dunque "molto complicata- prosegue il presidente dell'Anpet- perche' in questo spazio coesistono molte realta' diverse. Nel 2011 e' stato assegnato legalmente ad un circolo sportivo privato, il Flaminio sporting club, che ha sempre detto di non volerci spostare, eppure all'inizio del 2013 e' arrivato lo sgombero. Stamattina il presidente della circoscrizione XV e l'assessore allo Sport del Comune di Roma, Luca Pancalli, sono andati a parlare con i vigili. Anche la 'Boreale Calcio', che gioca li' da 30 anni, ha avuto lo sgombero. Non e' fattibile".
Cio' su cui si interroga l'Anpet e' come mai in tutto questo spazio "sia stato sequestrato solo lo scheletro di una chiesetta- sottolinea Bochicchio- quando ci sono anche la casetta del romeno, la casetta dell'artista che vende quadri a Ponte Milvio e il teatrino. Tutte costruzioni abusive".
In realta' la chiesetta nemmeno esiste ancora, c'e' solo la base di cemento e lo scheletro in legno. È il frutto del progetto cantieristica occupazionale promosso dall'associazione 'L'Emozione non ha voce': "Si tratta di un apprendistato per ragazzi autistici, un programma didattico per insegnare loro a fare il carpentiere o l'imbianchino- spiega Corrado Sessa, il presidente dell'associazione di genitori- non abbiamo nessuna intenzione di tenere un manufatto fisso da condonare in futuro. È illegale e lo sappiamo. Per noi questa chiesetta e' come il gioco del Lego, la costruiamo seguendo tutte le regole di bioedilizia e poi quando sara' finita la ributteremo giu' con i ragazzi per ricominciare d'accapo".
Nessun abuso, quindi, "solo la volonta' di tirare su dei muri, delle colonne e un tetto in legno- prosegue il padre- per insegnare a dei giovani in difficolta' un mestiere, affinche' un domani possano andare a lavorare in quelle cooperative che ad esempio utilizzano ragazzi diversamente abili e che grazie a progetti come questo stanno diventando abili a fare i muratori".
I dodici adolescenti con autismo si vedono ogni mercoledi' dalle 15 alle 19. Indossano la tutta di lavoro, le scarpe ad hoc e il caschetto, tutto donato dalle ditte di costruzioni.
"Realmente sono stati loro a costruire la chiesetta, ma dopo due anni sono ancora allo scheletro- spiega Bochicchio- ci hanno impiegato un anno per fare la base di cemento di 5 metri per 5". Hanno deciso di costruire una chiesa invece di una casa perche' uno di loro, Francesco, "e' fissato con i campanili. Conosce tutte le chiese di Roma- racconta il presidente dell'Anpet- questa situazione sembra anacronistica".
Bochicchio e' preoccupata: "Lo sgombero si e' innescato ieri- racconta- sono venuti i vigili che, secondo quanto riferito dal gestore di Ciak Village (il teatro nel parco), ritorneranno probabilmente domani. Io la politica non la capisco- aggiunge- non comprendo come sia possibile che appena si sia insediato il nuovo sindaco sono venuti i vigili. Ma soprattutto non comprendo perche' di tutta quella zona son venuti a mettere lo scotch giallo solo alla chiesetta in costruzione. È strano".
L'Anpet "non si puo' spostare perche' i ragazzini riconoscono quel posto come loro, ci facciamo i campi estivi. Ci abbiamo speso negli anni almeno 30 mila euro- conclude Bochicchio- abbiamo bonificato quel territorio a nostre spese e il Comune dovrebbe darci prima i soldi e poi un luogo. A pensare che ci sono almeno 30 casali dismessi, ma per il sociale il Comune di Roma continua a fare orecchie da mercante anche se tutti sappiamo che nei casali sul raccordo ci sono solo pecore".
Di sicuro l'Associazione nazionale pet e terapia continuera' a lottare per mantenere in piedi un laboratorio del genere. "E' importante- conclude Magda Di Renzo, responsabile del progetto Tartaruga per l'autismo dell'Istituto di Ortofonologia- continuare questo lavoro, perche' impegna i giovani in attivita' lavorative calibrate al loro livello. C'e' chi partecipa alla fase progettuale e chi alla fase attiva della costruzione, ma tutti sono impegnati su qualcosa di reale e non di artefatto. È un progetto di vita- conclude l'esperta- che e' molto di piu' di qualsiasi terapia".
(Wel/ Dire)