(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - Solo il 14% della popolazione sotto i tre anni risulta presa in carico da parte degli asili nido pubblici. Appena un quarto delle scuole in regola con certificazioni. Ben 29.309 persone di minore eta' vivono al di fuori della propria famiglia d'origine. L'intensita' della poverta', che misura di quanto in percentuale la spesa media delle famiglie povere e' al di sotto della soglia di poverta', nel 2011 e' risultata pari al 21,1%, mentre nel Mezzogiorno e' del 22,3%. Le situazioni piu' gravi si osservano tra i residenti in Sicilia (27,3%) e Calabria (26,2%), dove sono povere oltre un quarto delle famiglie. In condizione di poverta' relativa soprattutto le famiglie piu' numerose: il 28,5% delle famiglie con cinque o piu' componenti, che diventa il 45,2% fra le famiglie che risiedono al sud. Al contempo, continuano a diminuire i fondi: le risorse destinate all'infanzia e all'adolescenza per le 15 citta' riservatarie sono passate dai 43,9 milioni di euro del 2008 ai 39,6 del 2013, mentre il fondo straordinario per la prima infanzia e' passato dai 100 milioni del 2008 a zero.
Questi alcuni dei dati che emergono dal 6° Rapporto CRC, cui hanno contribuito 113 operatori delle 82 associazioni coordinate da Save the Children che appartengono al Gruppo e che ormai dal 2001 continua con l'impegno assunto di fornire un aggiornamento puntuale dell'attuazione dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nel nostro Paese. Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Gruppo CRC) e' un network attualmente composto da 82 soggetti del Terzo Settore che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza ed e' coordinato da Save the Children Italia.
Si e' costituito nel dicembre 2000 con l'obiettivo prioritario di preparare il Rapporto sull'attuazione della Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Convention on the Rights of the Child - CRC) in Italia, supplementare a quello presentato dal Governo italiano, da sottoporre al Comitato ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza presso l'Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
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(Red/ Dire)