(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - "Un Paese civile deve garantire ad una vittima di abusi, soprattutto quando minorenne, il diritto di svegliarsi alla mattina senza avere il terrore di incontrare sulle scale di casa il proprio violentatore, incontro potenzialmente devastante per l'equilibrio psicologico e la serenita' del minore". Cosi' la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanita' - in un'interrogazione urgente rivolta al Governo e sottoscritta tra gli altri dalle senatrici Emilia De Biasi, Donella Mattesini e Annalisa Silvestro - ritorna, alla riapertura dell'attivita' parlamentare, sulla grave decisione della Corte d'Appello di Roma che il 4 luglio ha revocato, nonostante il parere contrario del Procuratore Generale, la misura cautelare di divieto di dimora nell'abitazione abituale disposta il 3 giugno di due anni fa nei confronti di un uomo colpevole di abusi sessuali su una minorenne, condannato dal Tribunale di Roma alla pena di anni 3 di reclusione e all'interdizione in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente la curatela.
"Se non ritiene che la revoca della misura coercitiva di divieto di dimora sia in evidente contrasto con l'esigenza di tutela della vittima minorenne e con le norme che espressamente la disciplinano", la senatrice chiede al Governo "come intende intervenire affinche' sia tutelato l'interesse superiore del minore e sia garantito uno dei piu' elementari diritti umani e soprattutto quali interventi intende predisporre affinche' possa essere ristabilita la fiducia nella Giustizia in un minore che ha saputo, non senza fatica e sofferenza, trasformare la sopraffazione e l'abuso in riscatto e liberazione".
Ma non solo. "Sara' necessario valutare le modalita' opportune perche' sia tassativamente vietato all'imputato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa o sia riconsiderato il divieto di dimora presso la stessa abitazione della minorenne.
Sono garanzie previste dalla legge alle quali ci appelliamo perche' siano difese la liberta' e la sicurezza diritti insopprimibili di ogni cittadino", conclude Dirindin.
(Wel/ Dire)