(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 set. - "In Somalia, le donne e le bambine che vivono nei campi improvvisati per le persone sfollate rischiano fortemente di subire stupri e altre forme di violenza sessuale". È quanto ha dichiarato oggi in una nota Amnesty International, di ritorno da una missione di ricerca nel paese. "I ricercatori di Amnesty International- si legge nel comunicato- hanno incontrato decine di donne e ragazze, alcune delle quali - una di soli 13 anni - erano state recentemente stuprate. La maggior parte di loro non ha presentato denuncia alla Polizia temendo di essere stigmatizzata e nutrendo poca fiducia nella capacita' o nella volonta' delle autorita' di svolgere indagini". Molte delle donne "vivono in rifugi fatti di pezzi di stoffa e di plastica, che non offrono alcuna sicurezza; nel contesto dell'assenza di legge che prevale nel paese e della mancanza di sicurezza all'interno di questi campi, non stupisce affatto che si verifichino questi orribili abusi"- ha dichiarato Donatella Rovera, Alta consulente di Amnesty International sulle crisi. "Nella seconda parte di agosto- cha continuato Rovera- una ragazza di 14 anni che vive in un campo di Mogadisicio e' stata stuprata nella sua tenda e si sta appena riprendendo da un attacco di epilessia. La giovane ci ha raccontato di aver aperto gli occhi e vedere un uomo che le stava togliendo i vestiti. Ha cercato di urlare ma lui le ha stretto le mani alla gola. Sua cugina di 4 anni si e' svegliata e l'uomo le ha detto di stare zitta. Ha fatto quello che voleva fare e se n'e' andato".
Ma non finisce qua. "Un'altra donna, madre di cinque figli- dice la nota- ci ha detto di essere riuscita ad allontanare un uomo armato che era entrato nella sua tenda per stuprarla, agli inizi di agosto. Durante la lotta, l'uomo le ha sparato su entrambe le mani. A seguito di questo episodio, la donna ha perso il figlio di cui era incinta di tre mesi. Sebbene l'aggressione sia stata segnalata alla polizia questa non ha aperto alcuna indagine". Alla luce di cio', sottolinea Alta consulente di Amnesty International sulle crisi, le "sopravvissute agli stupri e alle altre forme di violenza sono poco incentivate a presentare denuncia alla Polizia. Alcune donne hanno subito ulteriori abusi e stigma". Secondo le Nazioni Unite, nel 2012 in Somalia vi sono stati almeno 1.700 casi di stupro nei campi per i profughi interni, il 70% dei quali ad opera di uomini armati che indossavano uniformi governative. Quasi un terzo delle sopravvissute aveva meno di 18 anni. "L'incapacita' e la mancanza di volonta', da parte delle autorita' somale, d'indagare su questi crimini e portare i responsabili di fronte alla giustizia, rende le sopravvissute allo stupro ancora piu' sole e contribuisce al clima d'impunita' che rende certi gli aggressori che riusciranno a farla franca", ha sottolineato Rovera. Per questo motivo, ha concluso, "occorrono azioni concrete per assicurare giustizia alle vittime e inviare il segnale chiaro e inequivocabile che la violenza sessuale non puo' essere e non sara' tollerata".
(Wel/ Dire)