Nata per favorire accoglienza e sostegno a chi sbarca in Sicilia
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 ott. - Attivata una rete interistituzionale per favorire l'accoglienza ed il sostegno dei minori stranieri non accompagnati che sono arrivati in Sicilia.
Ad annunciarlo e' l'assessore regionale alla famiglia e alle attivita' sociali Ester Bonafede che conferma, in primo luogo, il lavoro che si sta facendo per rendere fruibili alcune delle 155 ex Ipab della Sicilia.
Si tratta di ex opere pie, alcune delle quali sono gia' predisposte per accogliere chi ha bisogno. Novanta di queste fanno attivita' sociali mentre le altre esistono soltanto sulla carta e risultano chiuse. La bozza di riforma del governo regionale prevede la loro trasformazione in "Aziende pubbliche di servizi alla persona", in associazioni o in fondazioni di diritto privato oppure la fusione degli enti in deficit con quelli 'virtuosi'."Purtroppo sappiamo che non sono tutte adeguate per tale forma di accoglienza - riferisce l'assessore Bonafede - ma sto lavorando a una riforma strutturale complessiva per riuscire a valorizzare quelle che possono essere funzionali per questo importante servizio. Su un altro fronte abbiamo ampliato anche il numero di posti disponili nelle comunita' per minori gia' esistenti".
La regione ha chiesto la collaborazione anche delle Caritas siciliane che si sono rese disponibili ad attivarsi per prendere in carico le situazioni di minori e donne piu' vulnerabili.
Attualmente un gruppo di 33 minori stranieri provenienti da Lampedusa, gia' da venerdi' scorso, sono stati accolti in una struttura della Caritas di Caltagirone."All'inizio per questi minori avevamo pensato ad un ex ipab - continua l'assessore - ma verificando che non c'erano i presupposti ci siamo rivolti alla Caritas che e' riuscita ad accoglierli tutti. Va sottolineato, in questo caso, proprio il lavoro di una rete virtuosa di piu' risorse tutte improntate ad aiutare i minori che hanno bisogno di essere seguiti a piu' livelli a partire dal supporto psicologico".
Un'altra strada che va perseguita e sulla quale l'assessorato si sta impegnando e' pure quella di favorire l'affidamento temporaneo di questi ragazzi alle famiglie che li richiedono."Insieme alle procure dei minori e al tribunale abbiamo deciso di sviluppare e favorire - aggiunge l'assessore - con un documento programmatico il processo di affido familiare. Vogliamo insomma ribadire che la regione diventa un importante interlocutore anche su questo delicato tema".La regione, sollecita anche le Caritas ad indicare alle famiglie che le contattano la strada che favorisca l'affidamento temporaneo di questi minori.
Le piena disponibilita' delle Caritas ad attivarsi subito per rispondere alle situazioni piu' difficili era stata gia' manifestata pubblicamente nell'ultimo incontro che queste hanno avuto proprio a Lampedusa."Le caritas si rendono disponibili a sostenere i costi di un'accoglienza dignitosa almeno delle donne, dei minori e dei casi piu' vulnerabili - si legge nel documento -, presso strutture alberghiere dell'Isola fino a quando non saranno definitivamente trasferite. Infatti, e' stata registrata la presenza presso il centro di Lampedusa di bambini in tenera eta' e di minori con delle patologie gravi di diversa abilita' (psichica e motoria), nonche' alcune decine di adulti affetti da altre patologie che necessitano di interventi mirati e di un ambiente adeguato per l'accoglienza e l'accompagnamento socio-sanitario".In un quadro interistituzionale molto piu' ampio Save the Children chiede agli stati membri dell'Unione Europea di garantire un approccio focalizzato sui diritti dei minori nella gestione delle politiche migratorie che garantiscano operazioni attraverso le frontiere, con i paesi di origine, di transito e destinazione finale.
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)