(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 ott. - Accompagnare e sostenere i minori stranieri, rimasti orfani o arrivati soli in Sicilia in quest'ultimo periodo, in tutte quelle che sono le importanti incombenze quotidiane che nelle forme piu' importanti posso essere anche quelle di sottoporsi a visite sanitarie specifiche. Con questo intento, fra quattro mesi circa, ci si sta muovendo per avviare un progetto che preveda un certo numero di tutori e mediatori culturali in aiuto dei minori stranieri non accompagnati che si trovano nel territorio di Siracusa e provincia.
Ad anticiparlo e' stato Antonello Ferrara della Caritas di Siracusa che sottolinea anche il grande lavoro, fino a questo momento, espletato dall'Arci, dalle suore francescane missionarie di Maria e dall'associazione tutori per i minori stranieri. La Caritas nazionale ha gia' dato il suo benestare al progetto e occorrera' adesso attivare la macchina organizzativa per renderlo operativo in tempi relativamente brevi.
"La Caritas nazionale ritiene che il progetto sia un occasione unica e importante per fare questo tipo di servizio. Si tratta di un progetto ampio che prevede un accordo con diversi enti - sottolinea Antonello Ferrara - e, fra questi, con l'associazione degli avvocati che si occupano degli studi legislativi sull'immigrazione, quella dei mediatori culturali e le diverse associazioni che agiscono sul territorio".
"In quattro mesi dobbiamo partire - aggiunge - anche perche' pensiamo che il flusso migratorio dei minori continui soprattutto dall'Egitto. Inoltre all'interno del progetto e' inserita anche un'azione relativa a un loro inserimento lavorativo che significa dare l'opportunita' al tutore di potere accompagnare il ragazzo verso un percorso di apprendistato in alcune aziende artigiane".
"Sappiamo gia', che, nell'ambito della provincia, sono state individuate 70 persone - prosegue ancora - che sarebbero disponibili a fare da tutori a questi minori soprattutto per potere fare delle visite mediche ed espletare altre importanti attivita'. Tutto cio' speriamo che presto diventi un modello, una buona prassi di cui potere tenere conto".
Fonte: Redattore Sociale (Wel/ Dire)