Incontro con esperte in arte terapia e danza-movimento terapia
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 nov. - Ripensare l'adolescenza fuori dal modello patologizzante, come domanda di creativita', come voglia di auto-ritratto. Una presa di posizione diversa sulla puberta', che sara' presentata in occasione del primo 'Venerdi' culturale' dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) il 29 novembre a Roma, presso la Scuola di specializzazione in Via Alessandria 128/b alle ore 21, insieme alle autrici del libro 'Ritratto dell'artista da giovane. Arte terapia e Danza Movimento Terapia con gli adolescenti' Anna Piccioli Weatherhogg, psicoterapeuta e danza movimento terapeuta, e Danie'le Lefebvre, psicologa e arte terapeuta.
"Si parla tanto di adolescenza- spiega Weatherhogg- come se l'adolescente fosse portatore di contenuti minacciosi e incomprensibili, invece la sua figura e' simile a quella di un artista che deve mettersi di fronte a uno spazio vuoto e pensare al primo passo di una coreografia o scrivere la prima parola di un racconto". Questo perche' "siamo tutti chiamati a fare riferimento a identita' stabili ma anche flessibili e mutevoli nel tempo- chiarisce l'esperta- e in quest'ottica l'adolescenza deve essere considerata come un momento di grande trasformazione che richiede capacita' di integrare un vissuto di discontinuita' con quello della continuita'".
Dopo la puberta' "cambia tutto a partire dal corpo. Se il corpo del bambino appartiene anche all'ambiente in cui e' inserito - gestito dai genitori a casa e dalle insegnanti a scuola - il corpo dell'adolescente e' solo il suo, non piu' molto coccolato e un po' perturbante. Ricorda quello di 'Alice nel paese delle meraviglie' quando cresce all'improvviso dopo aver mangiato il biscotto magico. Vissuta dall'interno la puberta', la sessualita', rappresenta un momento di forte rottura identitaria- precisa la psicoterapeuta- ed e' molto doloroso. Il tema del corpo incrocia poi quello dello sguardo, che nell'adolescente non e' ancora capace di reclamare cio' che e' suo e difenderlo. Si guarda negli occhi degli altri, si scontra con lo sguardo implacabile dei pari e con lo specchio".
Il libro propone una serie di storie diverse, frutto di esperienze sul campo. Sono testimonianza del lavoro svolto con adolescenti in diversi contesti, dai centri diurni (anche con anoressici) alle scuole, utilizzando gli strumenti dell'arte e della danza terapia a indirizzo psicodinamico. "L'idea e' quella di rispondere ad alcune domande che molti adulti (genitori, insegnanti, educatori, professionisti che operano con adolescenti) si pongono- sottolinea Weatherhogg- come avvicinarsi all'adolescente, come contenere e utilizzare la formidabile energia del giovane; come indirizzarla verso scopi di crescita e inserimento nel mondo adulto; come navigare tra distruttivita' e creativita', durante il viaggio eccitante e burrascoso dell'adolescenza; come scoprire i linguaggi che l'adolescente predilige e quali strumenti le arti terapie possono offrire per entrare in contatto con la sua realta' multiforme, spesso inafferrabile. Come aiutarlo, infine, accogliendo le sue sfide, a crescere e a crearsi come soggetto".
Ci sono anche articoli che descrivono interventi di gruppo condotti nelle scuole per prevenire le tossicodipendenze. "A Roma cinque anni fa e' partito un progetto con la Regione Lazio per lavorare con l'arte terapia e la danza terapia nelle scuole- conclude la psicoterapeuta- un progetto pilota che poi ha fatto da apripista in altre citta italiane per lavorare con i giovani partendo dall'espressivita' attraverso il gesto, il movimento, il disegno o la pittura".
(Wel/ Dire)